Dal 9 ottobre scorso, giorno della prima alluvione, a oggi, a Genova ci sono 68 interventi di somma urgenza da compiere. Per far fronte a quelli generati dall'esondazione del Bisagno a ottobre (48 casi) e risarcire le imprese danneggiate il Comune ha acceso un muto per 25 milioni.
Una emergenza è rappresentata anche dalla sistemazione dei rifiuti e dei detriti alluvionali. Il sindaco Marco Doria ha spiegato che verranno trasferiti in un'area ex Ilva a Cornigliano di proprietà del Comune. "Da qui poi dovranno essere spostati. Per questo ho scritto a Prefetto e Regione per trovare una soluzione. Potrebbero finire anche alla discarica di Scarpino".
Intanto domani restano chiuse la scuola secondaria di primo grado 'Don Orengo' a Pontedecimo e la scuola primaria 'Morante' in via Linneo, entrambe in Valpolcevera, per caldaie allagate, e a Ceraenesi, mentre resta aperta a Campomorone. Chiusa anche la scuola Govi, a Marassi, che non avendo piani alti, tutte le volte che scatta l'allerta 1, resta chiusa per precauzione.
"Questa volta l'allerta è stata tempestiva e la macchina comunale ha dimostrato efficienza", dice il sindaco di Genova, Marco Doria, facendo il punto sulla nuova alluvione che ha colpito Genova. Lo sottolinea per marcare le diversità rispetto all'evento del 9 ottobre scorso, quando l'allerta non scattò e Genova si trovò sott'acqua.
Le risposte sono state tempestive: polizia municipale, protezione civile nazionale e comunale, ambulanze, mezzi di Aster (la municipalizzata delle manutenzioni) erano ovunque. Abbiamo risposto ad un evento con quantità di pioggia eccezionale, assolutamente rilevante", ha detto il sindaco, sottolineando che "l'allerta è stata data in modo appropriato e Genova si è messa in moto in modo funzionale". "Abbiamo mandato ai cittadini 60 mila sms ripetuti per sei volte e fatto 109 mila telefonate per avvertite dell'emergenza", ha detto l'assessore comunale alla protezione civile Gianni Crivello.
"Con tutta la pioggia che è caduta su un territorio già intriso d'acqua, poteva andare peggio, abbiamo rischiato che il Polcevera e il Bisagno, i due torrenti maggiori di Genova rischiassero di uscire contemporaneamente. Ma alcune zone sono in ginocchio". E il sindaco ha aggiunto: "Non vogliamo bloccare la città, ma far crescere la consapevolezza del rischio". Oltre alla pioggia preoccupano le frane sparse a macchia di leopardo su gran parte del territorio comunale. "Sono diffuse, in divenire, difficili da quantificare: avvengono in territori abbandonati o su terreni privati, non sono colpa della cementificazione. Ma la città non frana, ma è vero che la sesta città italiana ha bisogno da parte del Governo di una attenzione particolare". Per questo rivela di avere contatti frequenti con il ministro Roberta Pinotti e con Erasmo D'Angelis, di 'Italiasicura' per affrontare il tema delle risorse. Si pensa di inserire tra le opere anche lo scolmatore del Bisagno.
Dall'alluvione del 9 ottobre ad oggi sono, invece, 99 le famiglie sfollate. Per assistere le famiglie isolate a Brigna (Voltri), sono presente due squadre della Protezione civile, di cui una sanitaria. "E' stato individuato anche lo spazio dove poter far atterrare un elicottero in caso di emergenza", ha detto Doria. E per assistere le famiglie isolate, sono presenti due squadre della Protezione civile, di cui una sanitaria.
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Alluvione, 68 interventi urgenti: il Comune accende un mutuo
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