
Ecco i numeri di uno Spezia che, superata la boa di un primo terzo di torneo, s’identifica sempre più nel suo condottiero croato, il tecnico Bjelica. L’allenatore ha saputo forgiare la squadra, dandole una precisa cifra tecnica e tattica, ma lavorando molto anche sul gruppo e su qualche scelta impopolare che ha dato i suoi frutti.
Dall’avvento dell’era Volpi (ormai sei anni e mezzo) mai in riva al Golfo dei Poeti si era respirata un’alchimia tanto potente tra piazza e squadra, intesa come lavoratori e giocatori. I tifosi vedono una squadra che lotta, combatte su ogni pallone ed esce dal campo stremata. Oltre, fattore non secondario, a portare a casa risultati e classifica che, se confermati nel lungo periodo, potrebbero davvero far sognare.
Lo Spezia non è la squadra favorita della cadetteria, ma sta certamente studiando da grande squadra. Un passo alla volta, proprio come chiede Bjelica.
IL COMMENTO
Dai dazi di Trump al voto per Genova, quando il mondo va alla rovescia
"Ti ricordi Bilancia?" 17 vittime scelte per odio e per caso