Paita ignora Cofferati: “Ora parlo io, non faccio passi indietro”

Avete presente tutto quello che ha dichiarato Raffaella Paita in campagna elettorale? Cancellatelo. La vincitrice delle primarie del centrosinistra si è rimangiata tutto. Dal repulisti dei dirigenti Pd alle alleanze con il centrodestra. A chi gli ricorda che in campagna elettorale aveva detto: “se vinco li caccio tutti i dirigenti e metto i sindaci”, Raffaella Paita replica di essere stata travisata: “Non l'ho detto. O diciamo che non lo volevo dire. Sono stata fraintesa. Non volevo dire che mando via i dirigenti. Dico che sempre più c'è bisogno di gente che proviene dal lavoro sul territorio, come successo in campagna elettorale”. Se al fianco o al posto degli attuali dirigenti, non l’ha detto.

Sul sostegno ricevuto da Ncd in campagna elettorale, Paita risponde in un modo che molto elettori della sinistra avrebbero voluto sentire prima delle primarie: “Il Pd della Liguria non può essere alleato con forze che hanno la parola 'destra' nei valori o nel proprio nome e che non scelgano stabilmente di stare nel campo da gioco del centrosinistra".

Paita prende le distanze anche dalla maggioranza che l’ha sostenuta in cinque anni di giunta regionale. “Modello Burlando? Quella era una coalizione enorme. Io penso invece a un Pd con un ruolo centrale. E vorrei avere un’alleanza con il centro e con la sinistra”. Ed ecco il Paita-pensiero a tutto tondo che, di fatto, sconfessa quell’elettorato di destra che ha contribuito alla sua vittoria (certificato dal Collegio dei garanti) e conferma la presenza di “questioni sostanziali” tra i seggi annullati.

Sulle alleanze - Il Pd deve essere inclusivo e aperto. Le alleanze devono farsi a livello regionale e nazionale. Decide il Pd. Dico con franchezza che non avrei ipotizzato alleanze  con forze che abbiano non solo il nome, ma anche i valori legati a centrodestra. Il campo di gioco è quello del centrosinistra. Non trinceriamoci dietro a paratie di cartongesso. Sul centro serve una riflessione. Abbiamo ricevuto un niet di Sel su Lella Paita? Io però non chiuso la porta a sinistra. Farò una proposta programmatica pubblica. Le alleanze devono costruirsi sui programmi. Civati, che si dedica a me quotidianamente, ha detto che mi sarei permessa di parlare solo di nomi col centrodestra invece ho parlato anche dei valori.

Sull’esito delle Primarie - Esito chiaro e partecipato. Non voglio svilire gli errori commessi. Dentro quei rilievi nei 13 seggi ci sono questioni tecnico-formali e altre sostanziali. È stato giusto l’atteggiamento intransigente nei confronti di casi sostanziali. Non ho sollevato casi a tutela del mio partito, ma è giusto che chi ha ritenuto lesi dei diritti abbia fatto ricorsi. Dobbiamo difendere il ruolo del segretario Lunardon e della garante Contri. Nessuno può accusare il segretario di avere tenuto bassa la guardia su regole e primarie. Le regole erano chiare.

Sull’annullamento delle Primarie - Leggo possibilità di annullamento primarie. Penso sia il giusto atteggiamento di ricomporre il partito per presentarci in modo non diviso alle regionali. C’è chi pensa che sarebbe meglio scegliere in modo chiuso. Credo che sia finito questo periodo. Io dico che le regole devono essere precise. Sono in disaccordo con chi pensa di tornare indietro di 30 anni con decisioni interne al partito”.

Sulle divisioni interne al Pd – Nessun accordo con chi è uscito dopo la sconfitta. Io non lo avrei fatto. Serve una riflessione su Genova, ho incontrato i segretari. Dobbiamo affrontare i temi della città. Capisco che serva iniziativa più forte per il futuro: piano, porti, rifiuti, riqualificazione urbana. Incontrerò i circoli insieme ai segretari. Se per ricomporre il Pd mi chiedessero un passo indietro? Non vedo queste condizioni. Comunque direi no.

Sugli avversari - Berlusconi ha scelto il suo candidato in modo dirigistico. I 5stelle hanno avviato uno strumento di primarie on line che non è molto democratico.