salute e medicina

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Nell’assistenza alle “mamme in attesa” o che hanno appena partorito, dal punto di vista sanitario l’Italia vanta una qualità diffusa, benché non manchino alcune criticità, sensibili differenze territoriali e ancora si verifichino tragedie evitabili, come la morte di una bambina appena nata, bisognosa di terapia intensiva a Catania. Si rileva poi una diffusa mancanza di supporto sociale a madri e bimbi, essenziale per fare fronte alle sfide che la maternità pone, anche in relazione all’età e alle condizioni psicologiche, familiari e lavorative della madre e della coppia.

Sono alcuni dati del rapporto “Mamme in arrivo” presentato oggi da Save the Children - l’Organizzazione dedicata dal 1919 a salvare la vita dei bambini e difendere i loro diritti. Il rapporto si inserisce nel progetto “Fiocchi in Ospedale”, avviato da Save the Children nel 2012 per migliorare le condizioni dei bambini fin dai primi giorni di vita, attraverso il sostegno al piccolo e i  genitori, in sinergia con l’ospedale e il territorio.

In collaborazione con partner locali e coadiuvato da un Comitato scientifico, “Fiocchi in Ospedale” è attivo negli ospedali Niguarda di Milano, Policlinico di Bari e Cardarelli di Napoli: 11.722 i bambini, le mamme e i familiari supportati attraverso lo sportello aperto tutti i giorni, o specifici incontri su allattamento, nutrizione, igiene e cura del bambino. Per le mamme in condizioni di vulnerabilità economica e sociale Fiocchi in Ospedale prevede un sostegno materiale (pannolini, accessori e prodotti per la cura del neonato) mentre nei casi particolarmente critici (mamme sole, giovani, straniere, donne in condizioni di povertà, emergenza abitativa, tossicodipendenze, sfruttamento e abuso) viene realizzata una dimissione protetta.

Ci sono altri dati nel rapporto Save the Children 'Mamme in arrivo' degni d'attenzione. Tra questi, il fatto che il 29% dei punti nascita in Italia sia fuori standard. La mortalità infantile al Sud è maggiore del 30%, oltre 1 parto su 3 con taglio cesareo, l'8% delle neo-mamme ha 40 anni e piu', 280 le mamme over 50.  Il 29% dei punti nascita e' troppo piccolo (sotto i 500 parti l'anno) e l'eccessivo ricorso ai tagli cesarei ha punte elevate in Campania (61,5%), Molise (47,3%), Puglia (44,6%), Sicilia (44,8%).