“Mi diressi a Zoagli e dopo 3 ore riuscì a individuare il covo dove era stata tenuta prigioniera Sara Domini: c’erano vestitini, fumetti. Fu uno scoop notevole il Secolo fu il primo in assoluto a uscire con le immagini del covo dove era stata tenuta prigioniera Sara Domini”: questo il ricordo di Sandro Sansò, scrittore ed ex giornalista del Secolo XIX, che raccontò i dettagli del rapimento di Sara Domini, che nel 1976, a soli quattro anni, era stata rapita dalla banda di Rossi.
Un nome, quello del “Vallanzasca genovese”, tornato alla ribalta dopo l’arresto per omicidio. “Parto dal presupposto che questo genere di persone difficilmente riesce a recuperarsi per il semplice fatto che quella vita li porta a sbattere sempre in queste attività – dice Sansò - Non è che non creda al recupero, ma è un fatto che chi ha sempre vissuto di violenza difficilmente può intraprendere altre strade. Evidentemente le occasioni che vengono loro offerte non bastano. Poi hanno un carisma tale che è quasi fatale che facciano proseliti”.
cronaca
Il ricordo: "Così scoprii il covo di Marietto Rossi"
Parla Sandro Sansò, cronista durante il rapimento Domini
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