cronaca

1 minuto e 16 secondi di lettura
Arrestato per reimpiego di capitali illeciti il patron del Parma Calcio Giampietro Manenti, con lui arrestate altre 21 persone. In manette anche alcuni dipendenti della Ragioneria dello Stato. L'operazione è stata svolta dal Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Roma e tra i reati contestati ci sono peculato e autoriciclaggio con l'aggravante del metodo mafioso. 'No spazio ai disonesti' twitta il sindaco di Parma Federico Pizzarotti. Oltre agli arresti, una sessantina di perquisizioni in varie città italiane. 

Il gruppo sgominato dalla Guardia di Finanza ha tentato di mettere a disposizione del patron del Parma Giampietro Manenti 4,5 milioni di euro attraverso "provviste finanziarie su carte di credito clonate attraverso l'uso delle somme in operazioni commerciali come sponsorizzazioni, gadget e abbonamenti allo stadio". Lo ha detto il procuratore aggiunto di Roma Michele Prestipino. L'operazione di riciclaggio non è andato a buon fine per problemi tecnici e a quel punto sono intervenuti i finanzieri.

SFOGO DI LUCARELLI - "Ogni giorno prendiamo bastonate in faccia come tifosi, città, squadra. Mi auguro che prima o poi tutto questo finisca perché onestamente non ne possiamo più". Così il capitano del Parma Alessandro Lucarelli. Sarà difficile giocare? "E' tanto che è difficile giocare, non è ora. E' tutto uno schifo". Lucarelli ha risposto a chi gli chiedeva di commentare la notizia dell'arresto del presidente Manenti. "Prima vorrei capire bene quali sono le motivazioni, se c'entra o non c'entra il Parma".