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I consigli del veterinario con l'arrivo del caldo
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Prendersi cura di un animale significa anche, e soprattutto, seguire delle ‘regole’. Oltre all’affetto, che non deve mancare, ci sono alcuni accorgimenti e buone abitudini che vanno osservati per il loro benessere.

Su Internet il materiale che si può reperire è numeroso e dettagliato, ma per fare un po’ di chiarezza ci siamo rivolti al Dottor Danilo Canepa che ci ha accolti nel suo studio di via Guido Poli a Genova Pontedecimo.

Primavera tempo di zecche?
“L’associazione primavera-zecca la si sente spesso ad oggi, ma la verità è che le cose sono cambiate: quando ho iniziato a lavorare, circa 30 anni fa, vigeva il detto ‘da novembre a maggio niente zecche’, ma si trattava di un periodo in cui i cani erano meno liberi di stare all’aperto e gatti in casa non ve ne erano molti; inoltre anche le situazioni climatiche sono notevolmente cambiate. Oggi, dunque, zecche e pulci rappresentano una consuetudine tutto l’anno, senza forti distinzioni stagionali: mi è capitato di toglierne anche la Vigilia di Natale.”

Per contrastarle, meglio il collare o lo spray? “Entrambi sono validi antiparassitari se scelti con cura in base alle marche: il mio consiglio è quello di utilizzare fialette e spray per animali di piccola taglia, quindi gatti e cagnolini, mentre il collare per quel che riguarda cani di grandi dimensioni. Per i gatti che sono abituati a girare all’aria aperta, invece, evitate il collare: il rischio è quello che, data la natura del felino, si incastri e rimanga intrappolato. Per ogni antiparassitario, comunque, è bene rispettare le prescrizioni. Un’altra tecnica molto efficace entrata in uso di recente, solo per i cani, è quella delle pastiglie per via orale.”

Come rimuovere una zecca? “Su questo girano tante leggende metropolitane, come quella che se non si rimuove la testa la zecca si riproduce. Non è vero: la zecca ha un modo di nutrirsi del sangue che prevede l’uso di un rostro con il quale si àncora sottopelle e inietta dell’anticoagulante; poi impiega dai tre ai quattro giorni per consumare un pasto completo e si stacca. La zecca non va mai tirata, ma, una volta afferrata con delle pinze, va effettuata una torsione completa, di modo che il rostro ancorato si raddrizzi, poi basta tirare normalmente. In questo modo non vi è il rischio che la testa rimanga attaccata: ma, anche se fosse, non succederebbe assolutamente nulla. È come se avessimo una piccola scheggia nella pelle: dopo qualche giorno il corpo la rigetterebbe. Se troviamo una zecca nel nostro animale nel periodo in cui è sotto antiparassitario, invece, il mio consiglio è di lasciarla: il giorno dopo, infatti, o si sarà staccata da sola oppure sarà morta.”

L’uomo deve avere paura delle zecche? “Non è impossibile che una zecca si attacchi all’uomo, ma è difficile. Si sente spesso parlare della paura delle malattie trasmesse, ma qui in Italia è una paura ingiustificata: ad oggi il timore è legato più a paesi tropicali. Le zecche ‘nostrane’ non presentano particolari problematiche.”

E le processionarie? “La processionaria è una forma larvale di una farfalla, una sorta di bruco con estremità molto urticanti. Sono riconoscibili perché scendono, appunto, ‘in processione’ dagli alberi e il pericolo è quello che i cani provino a mangiarle. In questo caso le sostanze contenute nelle estremità ‘pelose’ provocano delle lesioni necrotiche alla lingua. Nell’eventualità si deve intervenire subito, prima con un violento getto d’acqua e poi con del cortisone. È necessario fare attenzione ai nostri giardini, soprattutto sugli alberi, senza grandi distinzioni tra tipologie arboree: qui le processionarie si concentrano in grosse ‘ragnatele’. Se dovessero essere presenti, sarebbe meglio potare l’intero ramo.”

Qual è l’alimentazione giusta per i nostri animali?
“Anche su questo argomento ci sono tanti pareri diversi, soprattutto in rete. Nulla vieta di proporre al proprio animale un’alimentazione casalinga, ma la parola d’ordine dev’essere sempre equilibrio. Purtroppo, con un’alimentazione fai-da-te si casca spesso prede di vizi: esattamente come con i bambini, se li abituiamo a mangiare determinate cose, ne scarteranno sempre altre. Con un mangime, invece, questo non può succedere perché nelle crocchette è presente un equilibrio di partenza. Quindi, sì ad un’alimentazione casalinga purché sia molto equilibrata e senza sgarri: non ci sono alimenti che fanno male più di altri, fatta eccezione per i cibi fritti e i dolci che vanno in tutti i modi evitati.”