
I tifosi, impegnatisi a suo tempo a "tirare le somme", hanno deciso per una messa in mora della proprietà, sotto i profili sia programmatico che comportamentale, senza peraltro risolversi alla contestazione dura e aperta: svolta che sarebbe oggi inutile, visto che all'orizzonte non sembra esserci nessuno disposto a subentrare a Ferrero. Resta così deluso chi sostiene che pressioni esplicite, su una presidenza sempre più deludente per non dire imbarazzante, faciliterebbero l'uscita allo scoperto di eventuali compratori, oggi nell'ombra.
I tifosi, comunque, hanno detto "basta". Basta alle pagliacciate in favore di telecamera, basta ai colori sociali svillaneggiati in turbante o bavaglio, basta alle corna e ai gesti dell'ombrello in tribuna d'onore, che si chiama “d'onore” non per caso: insomma basta a tutto quel che il Viperetta fa da due anni, con indubbia costanza e considerazione di sé, per distogliere l'attenzione da una preoccupante carenza, per non dire assenza, di risorse economiche, competenza calcistica, chiarezza di idee, programmazione.
Darà retta, il patron, al cartellino giallo esibitogli dalla Sud, oppure passata la nottata tirerà dritto, con la stessa aria beffarda dei baci mandati ai contestatori sul finire del rovinoso derby? Ci sarà modo per parlarne, un incontro chiarificatore è stato chiesto dai tifosi, che intendono anche incontrare la nuova squadra, il giorno del raduno, per spiegare loro il valore della maglia.
Se poi almeno una delle voci, su aspiranti pretendenti al club, trovasse un accettabile grado di concretezza, tutto tornerebbe in discussione. La società Sampdoria e i suoi tifosi, oggi, sono “separati in casa”: non certo il modo migliore per avviarsi a una stagione che, dati i previsti sacrifici sul mercato, si preannuncia complicata.
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IL COMMENTO
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