Le diciassette persone evacuate sono a casa di parenti. Le auto si incolonnano in via Perlasca prima del bivio obbligato, in via Lepanto, stretto e basso voltino che passa sotto la ferrovia. Qualcuno lamenta la carenza di cartellonistica adeguata, discute animatamente con il vigile che cuoce al sole.
Un camion, poco prima del punto interrotto, viene fatto tornare indietro. I camion ora sono il problema principale. Devono compiere un percorso alternativo molto lungo. Qui passano solo i mezzi delle ditte che stanno lavorando ormai solo per smontare le impalcature. Perchè sarebbero le impalcature, più che il palazzo, quelle più rischiose, in caso di crollo, per la ferrovia adiacente.
Dunque alla ditta, i tecnici, hanno detto: o le usate per tenere in sicurezza il palazzo o le rimuovete. E così è stato fatto. E resta il grande interrogativo: quando riaprirà la strada? E che cosa ne sarà della casa? Stretta da un lato tra i camion che passano e dall'altra i treni. Vibrazioni continue.
C’è solo un’altra casa, accanto a quella evacuata per rischio crollo in via Perlasca, chiusa in parte al traffico. Strana strada visto che quella pedonale che scorre accanto ha un altro nome, si chiama via Argine Polcevera. E’ la vena a scorrimento veloce principale della Valpolcevera. Senza, è un caos. Trenitalia assicura che nessun disagio è segnalato né previsto, e che i treni non rallentano neppure. Intanto gli abitanti dell’altra casa, il civico 20, si dividono tra chi non sa nulla, e si è solo accorto che c’è un insolito silenzio, non passano auto. Chi non ha paura che succeda lo stesso, e chi invece teme, a causa delle vibrazioni.
IL COMMENTO
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