
"La volontà del ministro - si legge in una nota della Regione Liguria - espressa anche attraverso una lettera è stata decisiva per raggiungere il risultato a favore del territorio e della sua comunità. La progettazione complessiva che ancora manca dovrà indicare le soluzioni più opportune per arrivare alla riapertura della strada".
"Ho dato mandato ai miei uffici di verificare e delineare quale sia il supporto e il contributo che il mio ministero può dare per consentire di riaprire al più presto la Via dell'Amore. Sono attento alla necessità in merito al reperimento di risorse funzionali all'individuazione della migliore soluzione infrastrutturale per la sistemazione del versante in frana, anche attraverso stralci funzionali che possano consentire la graduale riapertura della strada". Lo scrive il ministro dell'Ambiente Gian Luca Galletti in una lettera al governatore ligure Giovanni Toti.
"Non mi sfugge - scrive il ministro - la gravità del quadro e il danno d'immagine che ne deriva: sono trascorsi troppi anni per poter giustificare alla collettività territoriale e al turismo di tutto il mondo la contingenza della situazione. I miei uffici sono accanto alle tue strutture per il supporto che serve a svolgere l'azione di impulso e di superamento delle problematiche che si frappongono alla realizzazione degli interventi funzionali alla messa in sicurezza e alla gestione dei rischio, la cui priorità è inopinabile e per questo condivisa da me e dal governo."
"La Via dell'Amore - conclude Galletti - non è solo un simbolo per il territorio ligure, ma deve essere soprattutto simbolo di difesa del suolo e tutela idrogeologica quali condizioni per garantire che la bellezza naturale sia impulso di sviluppo e attrazione turistica". Proprio sulla messa in sicurezza dai rischi idrogeologici, Galletti ricorda nella lettera anche "il significativo finanziamento da 315 milioni di euro alla Liguria per gli interventi su Bisagno e Fereggiano" nell'ambito del Piano Stralcio aree metropolitane.
IL COMMENTO
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