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Lavoratori in mobilità affiancati agli autisti
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"Partendo dall’esperienza dei lavori socialmente utili in cui sono impiegati, su base volontaria, 550 operai Ilva, pensiamo che il modello dell’impiego dei lavoratori, interessati dagli ammortizzatori sociali, potrebbe essere esteso, sempre su base volontaria, in via sperimentale anche per la sicurezza sui bus Amt". Lo ha dichiarato Stefano Balleari, vicepresidente del consiglio comunale di Genova e candidato sindaco di Fratelli d’Italia alle prossime amministrative, che ha presentato la propria proposta di ‘angeli del bus’, lavoratori in mobilità o in cassa integrazione che possano essere impiegati nell’affiancamento degli autisti Amt a Genova.

"Ovviamente non vogliamo invadere le competenze dell’ordine pubblico che devono rimanere di totale competenza e prerogativa delle forze dell’ordine – ha puntualizzato Balleari – ma abbiamo pensato a una figura di tutor sia per i passeggeri sia per gli autisti, analoga nel ruolo a quella dei ‘nonni vigile’ impiegati davanti alle scuole. Pensiamo ad esempio all’assistenza nelle fasi di salita e discesa di un disabile in carrozzina, di una mamma col passeggino oppure a una telefonata, in caso di malore del conducente, al 118".

Per Balleari, inoltre, la proposta, se attuata, avrebbe un ulteriore risvolto positivo. "I lavoratori impiegati nel servizio di tutoraggio – aggiunge – riceverebbero un’integrazione di alcune centinaia di euro agli ammortizzatori sociali percepiti, arrivando a uno dignitoso stipendio di circa 1.300 euro, sentendosi per altro utili alla comunità, fattore non di secondo piano".