sport

Tavecchio: “Faremo un nuovo bando da un miliardo di euro”
1 minuto e 28 secondi di lettura
E’ andata praticamente deserta l'asta per i diritti tv della Serie A 2018-21, relative alle dirette del campionato sul territorio domestico. E di qui è scoppiato un caso con la serie A a rischio in quanto visibilità. Solo Sky e Perform hanno presentato offerte e solamente per un pacchetto è stato superato il minimo richiesto: Sky ha offerto 230 milioni a stagione per il pacchetto A (satellite con 8 squadre tra cui Juve, Milan, Inter e Napoli, base d'asta 200 milioni). Offerta inferiore alla base d'asta per il pacchetto D (multipiattaforma, esclusiva di 12 squadre) da parte di Sky, che ha messo in busta 210 milioni, ben distante dai 400 richiesti. Nessuna offerta da Mediaset né da Telecom. "Al di là dei contenuti sportivi e dei valori economici attribuiti ai singoli pacchetti - scrive Mediaset in una nota -ribadiamo che la formulazione dell'invito a presentare offerte è totalmente inaccettabile in quanto abbatte ogni reale concorrenza e penalizza gran parte dei tifosi italiani, costretti ad aderire obbligatoriamente a un'unica offerta commerciale. Mediaset si riserva di ricorrere in tutte le sedi competenti".


Non a caso nei giorni scorsi, proprio Mediaset aveva presentato un esposto all'Antitrust (e un altro all'Agcom) contro il bando pubblicato dalla Lega di A. Sulla vicenda spinosa è intervenuto il presidente della Lega Tavecchio: "Ritenendo che le offerte non rappresentino il valore reale del calcio italiano, con voto unanime l'assemblea della Lega Serie A ha deciso di non assegnare i diritti tv a nessuno dei concorrenti”. Tavecchio, spiega che si procederà con un nuovo bando in cui "il valore di partenza sarà quello indicato in questo bando", ossia un miliardo di euro, e ci sarà tempo "fino a novembre-dicembre, sei mesi prima dell'inizio della prossima stagione".