cronaca

TItolare della Ligurblock ha rinnegato la sua famiglia d'origine
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 Con una conferenza stampa improvvisata sotto la regione Liguria, Rolando Fazzari, l'imprenditore savonese che si è ribellato alla 'ndrangheta, ha chiesto alle istituzioni di aiutarlo affinché la sua azienda non fallisca. Lo scorso 5 giugno era stato ricevuto dal presidente della Regione, Giovanni Toti e dagli assessori Sonia Viale, Marco Scajola, Edoardo Rixi e Giacomo Giampedrone. A distanza di due mesi l'imprenditore denuncia che "nessuno si è più fatto sentire".

A breve giro di posta la Regione Liguria ha diffuso una nota nella quale ricorda di avere incontrato l'imprenditore il 5 giugno "come nessun altra istituzione aveva mai fatto, nonostante la Regione non avesse voce in capitolo". "A seguito dell'incontro, Regione Liguria ha verificato che già nei giorni di maggio 2016 aveva assegnato al Comune di Balestrino un contributo di 72.000 euro per l'intervento in questione e il ripristino dei danni, per l'alluvione di novembre 2015. La Regione, quindi, dopo aver seguito la vicenda e messo in atto tutte le azioni possibili di sua competenza, si augura che anche gli altri enti in campo si adoperino per risolvere velocemente le problematiche varie".

La vicenda di Fazzari, titolare della Ligurblock, che da anni ha rinnegato e denunciato la sua famiglia d'origine contigua alla cosca Gullace-Raso-Albanese e che ora rischia di perdere la sua ditta che produce mattonelle autobloccanti, perchè nel novembre dello scorso anno anno l'alluvione ha portato via la strada che porta alla sua azienda nel comune di Balestrino, è stata richiamata anche dal M5S.

"Non chiedo l'elemosina, chiedo solo di poter lavorare, che venga ripristinata la strada - ha spiegato Fazzari - Ormai sono nove mesi che non lavoro, due mesi fa il presidente Toti mi aveva promesso un aiuto. E' questo il suo aiuto? Con una lettera mi è stato comunicato che quanto si poteva fare è stato fatto, ma per la strada non sono previsti altri stanziamenti. Ma i soldi per i red carpet ci sono. Non posso neppure portare via i mezzi".