
Secondo quanto appreso, il sequestro è stato effettuato in collaborazione con la Comunità di sant'Egidio di Genova. Non si tratterebbe di sostanze nocive per la salute, ma di altre violazioni.
La pasta sarà donata ad alcune comunità del Centro America grazie alla Comunità di Sant'Egidio e i delegati delle Nazioni Unite. Lo si apprende da fonti ufficiali. Alla conferenza stampa parteciperanno l'ambasciatore della Repubblica di El Salvador presso la Santa Sede, la Comunità di Sant'Egidio, l'Unhrd, Agenzia delle Dogane e Gdf.
La pasta, il cui sequestro è avvenuto l'anno scorso, è stata oggi confiscata perché nell'etichetta di un noto pastificio campano il grano erano stato descritto come prodotto in Italia mentre in realtà si trattava di grano prodotto in Turchia. La merce, che ha un valore di circa 1 milione di euro, era stata spedita in 10 container.
Per poter donare la pasta la Guardia di finanza e Agenzia delle Dogane hanno dovuto attendere l'esito del ricorso presentato dalla ditta produttrice. Il pastificio ha spiegato con una nota che "la pasta prodotta in Turchia da un altro brand dell'azienda era destinata al mercato africano ed era in transito nel porto di Genova solo per il trasbordo da un vettore all'altro". Ma i giudici hanno respinto il ricorso e il sequestro della pasta è stato confermato.
IL COMMENTO
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