Quando, fatte le dovute gimkane, aggirate le rotonde, arrivi in fondo cosa ti trovi davanti? Nella sua desertica maestosità ammiri la sterminata inutilità di Piazzale Kennedy, che meglio sarebbe definire il piazzale della Vergogna.
Qui muoiono tutte le speranze di riscatto urbano del Levante della città. Perchè non esiste solo un Ponente penalizzato, mazziato dalla storia, dalle devastanti ricostruzioni industriali, dal disastro ambientale, dalla cancellazione del mare e dalla cancellazione di spiaggie, ville giardini in nome del progresso e del lavoro garantito a generazioni.
Esiste anche quel levante, che incomincia alla post Fiera, in cima a corso Italia, in fondo al Bisagno ricoperto e cantierato in secula seculorum.
Benedetto Riccardo Garrone, pace all'anima sua, che voleva costruirci uno stadio. Magari maledetti quei partiti dell'intrallazzo pubblico, oggi scomparsi, che tramavano qualche anno fa per costruirci un megaposteggio sotterraneo a tre piani con tanto di pioggia di tangenti.
Quello doveva essere il vero waterfront turistico, oltre le banchine portuali, che Renzo Piano aveva concepito nel suo disegno, oggi brillantemente appeso nelle bacheche del Museo del mare. Quella doveva essere la spiaggia dei genovesi, l'affaccio al mare per chi sbucava dalla Sopraelevata e guadagnava il Levante dal centro, una volta superati i cavalli di frisia dei cantieri disseminati tra Brignole e Brigata Partigiane. Quello doveva essere il completamento della “quadra” di Piazza Rossetti, del grande architetto Daneri, il lato aperto al mare, al Golfo.
Passa il tempo, passano gli anni e i lustri e quello spazio perduto si perde sempre di più, una specie di immensa anticamera al nulla della Fiera, che si accende e spegne come i lumicini di Pollicino. Aspettando il Waterfront bis, aspettando le darsene, aspettando i canali d'acqua, aspettando i Palasport risponsorizzati. Aspettando.......Godot.
IL COMMENTO
Blazquez, basta mezze parole: è il momento di dire tutta la verità
Ddl vittime incuria, speriamo la norma non venga usata mai più