“Ritorna finalmente il giorno 8 dicembre, il Presepe Vivente, un appuntamento classico che tutti attendono, un modo anche per vivere le nostre tradizioni e la nostra cultura contadina, è un modo per avvicinare tutti quanti a queste realtà, le realtà che purtroppo ormai non riusciamo più a riscontrare nei nostri borghi, causa la crisi economica e la globalizzazione, in questo contesto potremo vedere come vivevano i nostri avi, quella tradizione e quella cultura che ha arricchito noi e la nostra regione e dalla quale dobbiamo prendere spunto. Dal giorno 8 verrà anche inaugurata questa bellissima mostra fotografica che già oggi è visibile al piano terra della Regione Liguria” – queste le dichiarazioni dell’assessore regionale Stefano Mai.
Il presidente del Parco dell’Antola Daniela Segale presenta così le novità di questa iniziativa: “Ci sono diverse novità sia all’interno del Presepe che è giunto alla 23° edizione, ma la novità di quest’anno è questo servizio fotografico un po’ particolare che hanno fatto questi ragazzi che ha già avuto grande successo alla mostra fotografica di Chiavari di settimana scorsa. Sarà a disposizione dei visitatori da oggi fino al 4 di dicembre nell’atrio del palazzo della Regione.” “Il presepe ha un fascino particolare, questi ragazzi con questa tecnica fotografica con questi cambi di luce particolari lo hanno reso ancora più affascinante, le persone saranno ancora più invogliate a venirlo a vedere, perché è la riproduzione di una parte di storia della nostra cultura contadina.”
Matteo Nebbia Colombo, curatore della mostra è uno dei fotografi principali: “Quest’anno, nell’ottica di una fotografia al servizio del territorio, stiamo sperimentando questa nuova tecnica di painting, illuminazioni particolari per valorizzare determinate scene e inquadrature. Abbiamo deciso di sviluppare una mostra che poi si è evoluta in un progetto fotografico che ha viaggiato su due binari paralleli: quello della fotografia creativa e della valorizzazione del Presepe, per dare tridimensionalità; il secondo binario è quello della valorizzazione del territorio e della sua esplorazioni, ricercando fonti letterarie e testimonianze passando poi allo studio della cartografia, borghi abbandonati a ore di cammino dalla civiltà.”
IL COMMENTO
"Breathe": la politica ha il dovere di ricordare i giorni del Covid
Il docufilm sul Covid, una lezione per la giunta che deve rifare la sanità