La tassa di soggiorno raddoppia, da 1 euro e 50 a 3 euro nel 2018. Lo ha comunicato ieri il sindaco della Spezia Pierluigi Peracchini presentando il bilancio di previsione. La notizia ha sollevato polemiche tra associazioni di categoria e operatori. La nuova tassa di soggiorno viene applicata per i primi 5 giorni, indifferentemente dalla struttura ricettiva, con esenzioni per i bambini al di sotto dei 12 anni e diversamente abili. L'amministrazione conta di ricavare fino a 1 mln e 400 mila euro all'anno. Il 60% dell'introito, ha annunciato il sindaco, verrà destinato a progetti, opere e servizi per il turismo. Confartigianato Turismo e il Consorzio Welcome to la Spezia, che raggruppa gli affittacamere, lamentano che non è stata specificata la data di entrata in vigore che "risulta fondamentale operando con tour operator e clientela in gran parte straniera".
Confcommercio chiede l'apertura immediata di un tavolo di confronto per "trovare un accordo che non penalizzi le strutture e il turismo" e Cna sottolinea come sia "indispensabile una differenziazione dell'imposta che tenga conto delle diverse tipologie di struttura e di relativa clientela". Per Confesercenti il raddoppio dell'imposta "è un grave errore e recherà danni al settore turistico". E sul balzello si scaglia anche l'ex assessore al turismo Luca Erba, oggi consigliere Pd. "Raddoppiare una tassa a poche settimane dalla ripresa delle presenze turistiche sul territorio ci espone al rischio di un cortocircuito. Peracchini durante la campagna elettorale di fronte alle associazioni di categoria aveva annunciato l'abolizione della tassa. Dalla propaganda al raddoppio senza preavviso". Difende la sua decisione il primo cittadino.
"Il 60% verrà reinvestito in progetti e servizi utili all'economia turistica, a rendere più accogliente la città. Nel 2019 - ha detto - potremo rivedere l'imposta differenziando tra strutture. Per il 2018 i tempi della burocrazia sono stretti e porteremo la decisione in consiglio il 2 febbraio". Data da cui l'imposta entrerà in vigore. Al più presto verrà organizzato un nuovo tavolo con associazioni e operatori per decidere come impiegare le risorse che deriveranno dal balzello.
Confcommercio chiede l'apertura immediata di un tavolo di confronto per "trovare un accordo che non penalizzi le strutture e il turismo" e Cna sottolinea come sia "indispensabile una differenziazione dell'imposta che tenga conto delle diverse tipologie di struttura e di relativa clientela". Per Confesercenti il raddoppio dell'imposta "è un grave errore e recherà danni al settore turistico". E sul balzello si scaglia anche l'ex assessore al turismo Luca Erba, oggi consigliere Pd. "Raddoppiare una tassa a poche settimane dalla ripresa delle presenze turistiche sul territorio ci espone al rischio di un cortocircuito. Peracchini durante la campagna elettorale di fronte alle associazioni di categoria aveva annunciato l'abolizione della tassa. Dalla propaganda al raddoppio senza preavviso". Difende la sua decisione il primo cittadino.
"Il 60% verrà reinvestito in progetti e servizi utili all'economia turistica, a rendere più accogliente la città. Nel 2019 - ha detto - potremo rivedere l'imposta differenziando tra strutture. Per il 2018 i tempi della burocrazia sono stretti e porteremo la decisione in consiglio il 2 febbraio". Data da cui l'imposta entrerà in vigore. Al più presto verrà organizzato un nuovo tavolo con associazioni e operatori per decidere come impiegare le risorse che deriveranno dal balzello.
IL COMMENTO
Blazquez, basta mezze parole: è il momento di dire tutta la verità
Ddl vittime incuria, speriamo la norma non venga usata mai più