
Contento ma critico, il presidente ligure Giovanni Toti, che affida a un comunicato la sua prima reazione post voto. Una vittoria, quella del centrodetstra unito, che per Toti ha due sole ombre: l'avanzata della Lega con perdita di peso specifico da parte di Forza Italia e il risultato impietoso su Genova, finita tutta in mano al Movimento 5 Stelle, che porta a casa tre dei nove collegi uninominali.
Eccezionale il risultato della Lega Nord, forza trainante della coalizione, sopra Forza Italia di oltre 3 punti percentuali. "In Liguria il centrodestra ha vinto perché è venuto Salvini più volte, altri leader di partito alleati non sono nemmeno venuti - commenta il segretario ligure del Carroccio, Edoardo Rixi, eletto deputato nella parte proporzionale - Il merito del successo del centrodestra è assolutamente del nostro segretario che ha avuto l'intuizione geniale di portare la Lega in tutto il Paese. Noi della Lega il nostro dovere lo abbiamo fatto, forse un po' di più del richiesto, altri non sono arrivati ai target che si erano fissati".
A trionfare, secondo Toti, è il "modello Liguria", quello del centrodestra unito come alle regionali e alle comunali, un successo che per Toti è testimoniato dai numeri: da tre a dodici parlamentari, quattro volte tanto. "L'equilibrio nel centrodestra cambierà a livello nazionale, non regionale", sottolinea Rixi. Anche se i rapporti di forza dovranno passare per la resa dei conti del nuovo governo, che potrebbe anche non comprendere l'intera coalizione di centrodestra.
Altro dato rilevante è la sconfitta del centrodestra a Genova, dove il M5s vince in quasi tutte le sezioni e conquista 3 dei 9 collegi uninominali. Per Toti il motivo è "l’assenza della lista civica arancione, che in quell’occasione arrivò al 10% dei consensi, segno che molti elettori del capoluogo che avevano trovato in quella formazione risposte ai propri bisogni e alle proprie speranze, non si sono riconosciuti, se non parzialmente, nei tradizionali simboli di partito".
Poi, da parte di Toti, ecco i complimenti tanto a Salvini quanto a Berlusconi e l'invito, però, ad prire "un’inevitabile riflessione e una fase di cambiamento che guardi al futuro del centrodestra. Un futuro capace di valorizzare tutte le realtà cresciute in questi anni e tutti i talenti maturati in termini di esperienza politica e amministrativa, mi auguro con meno autoreferenzialità e meno errori di quelli commessi in questa campagna elettorale".
IL COMMENTO
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