Forza Italia e il centrodestra sono in movimento dopo il 'reset' imposto da Silvio Berlusconi al 'tavolo delle regole'. Giovanni Toti ufficializza il suo addio agli 'azzurri' e lancia il suo 'Cambiamo insieme', con tanto di 'tour di lancio' del movimento, che partirà il due settembre da Matera. Il presidente della Liguria lascia, ma non strappa: "Non intendo stracciare la tessera di Forza Italia, è un caro ricordo", ammette. La rotta, però, è chiara: "Siamo di centrodestra, saremo alleati della Lega e di FdI. Non vogliamo un partitino di centro. Siamo convintamente in questa famiglia e in questa famiglia vogliamo restare", dice sicuro, annunciando la volontà di includere in famiglia anche "coloro che si riconoscono in un voto riformista, liberale e popolare".
Toti è a Genova, ma in Parlamento i movimenti che fanno seguito alla sua decisione sono più che avviati. Le liste dei possibili 'totiani' girano sulle chat whatsapp, con tanto di distinzione tra 'certi' e 'probabili'. Nella prima categoria rientrerebbero i deputati Monica Gagliardi, Osvaldo Napoli, Daniela Ruffino, Giorgio Silli, Alessandro Sorte, Stefano Benigni, Claudio Pedrazzini, Laura Ravetto, Guido Della Frerae i senatori Massimo Vittorio Berruti, Paolo Romani, Gaetano Quagliariello, Luigi Vitali. Dato per probabile, invece, l'arrivo di Galeazzo Bignami e del coordinatore azzurro della Liguria e componente di palazzo Madama Sandro Biasotti. Sia alla Camera che al Senato (dove comunque non è consentito dal nuovo regolamento) le truppe non avrebbero i numeri per formare un nuovo gruppo parlamentare. Proprio a palazzo Madama, però, ogni singolo voto in più sui provvedimenti in bilico farebbe comodo a Matteo Salvini (cui Toti è sempre stato particolarmente vicino). Tra i parlamentari liguri, Roberto Cassinelli e Roberto Bagnasco hanno scelto di proseguire accanto al Cav.
In Forza Italia, intanto, Mara Carfagna assicura che non lascerà il partito. La vicepresidente della Camera è in Sardegna per impegni presi in precedenza. Sull'isola, a villa Certosa, c'è anche Silvio Berlusconi. Un incontro tra i due non è ancora fissato ma "il week end è lungo", dicono fonti azzurre. Carfagna per ora non intende indietreggiare: "La scelta del quadrumvirato va nella prima direzione, la direzione sbagliata. Il bivio davanti a cui ci troviamo è questo: grandi ambizioni contro piccolo cabotaggio, un progetto per il Paese o un progetto di sopravvivenza per noi stessi. Personalmente so da che parte stare e continuerò a lavorare in quella direzione", ribadisce la deputata campana.
Il leader azzurro, intanto, osserva il campo. "Lo dico agli scontenti: basta con queste dichiarazioni 'coram populo'. Basta perdere tempo in chiacchiere e polemiche. Oggi la situazione del Paese è diventata drammatica. Dobbiamo lavorare tutti insieme per salvare l'Italia", tuona Berlusconi. Il congresso si farà, il cambiamento ci sarà e le regole d'ingaggio possono ancora cambiare, è il ragionamento, che emerge anche da una piccola apertura concessa da Antonio Tajani. Quando si capirà quando si tornerà a votare, poi, Berlusconi punterà su 'Altra Italia'. E sulle forze moderate da riportare a casa.
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Il Cav frena le polemiche mentre Toti lancia 'Cambiamo' e Carfagna resta su piede guerra.
Le truppe 'arancioni' non avrebbero i numeri per un nuovo gruppo parlamentare.
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