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Sabato al Ferraris arriva il Brescia ed è già l'ennesima partita della vita
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 ìLa rovinosa sconfitta di Parma, che alla vigilia doveva essere la prima pietra della ricostruzione, si è rilevata un mucchio di detriti che hanno sepolto, sportivamente parlando, Andreazzoli.


Il tecnico chiude qui con 5 punti in 8 partite, con una media di 0,6 a partita e con 20 gol subiti, 2 e mezzo a match. Un fallimento totale. Il 5-1 finale del Tardini è la summa drammatica di una squadra sopravvalutata dopo due buone partite iniziali che ora è al penultimo posto della classifica e con una società che deve trovare un nuovo allenatore senza sbagliarlo perché la zona salvezza e’ piu’ distante di quanto dica la classifica. Da Radu a Kouame non si salva nessuno, unico sussulto il gol bello di Pinamonti. Difesa allo sbando, portiere sfiduciato, Schone invisibile, attaccanti presuntuosi e pasticcioni. Andreazzoli aveva puntato su Pandev ma neanche lui ha fatto nulla. Ma perché Preziosi ha concesso ancora questa partita ad un tecnico chiaramente sfiduciato da tempo? Insomma il Genoa ha perso tempo, un lusso che squadra e società non si possono permettere.

Sabato arriva il Brescia ed è gia’ partita della vita. Cinque giorni per riaccendere la spia in un gruppo senza leader e senza qualità. Kucka e Cornelius hanno passeggiato su dei fantasmi con la maglia rossoblu’. Oltre mille tifosi umiliati e le scuse chieste da Pandev a fine partita non meritano di essere accolte. In un anno solare il Genoa è sempre nella zona retrocessione e anche stavolta è un pugno di niente. Questi sono i fatti e l’avvio convincente, di fronte al pareggio conquistato in sei gare, ora fa ancora piu’ male perché non si riesce neppure a capire cosa sia successo li’ dentro. Ora sono tutti in discussione e Andreazzoli potrebbe essere non l’unico a pagare per tutti. E’ finito nel tritatutto anche il direttore sportivo Capozucca che pure è sinceramente legato al club. I genoani sono in subbuglio e attendono le mosse di Preziosi che non ha piu’ margini di errori.