Un anno dopo la mareggiata a Boccadasse le barche non sono ancora tornate. Nel borgo-bomboniera di Genova, candidato a patrimonio dell'umanità dell'Unesco, le ferite delle onde arrivate anche 10 metri si vedono ancora. I lavori di somma urgenza sono finiti, a metà novembre comincerà la riqualificazione ma residenti e commercianti si sentono abbandonati, dimenticati e non coinvolti.
I danni della mareggiata hanno interessato principalmente il muro di protezione fronte mare su piazzale Bassano; la parte terminale della creuza via Aurora e la spiaggia con locali commerciali e appartamenti al primo piano allagati e danneggiati.
"I lavori di somma urgenza - spiega Donatella Pallotta consigliere comunale del Municipio Medio Levante - erano rivolti alla messa in sicurezza del fronte mare con il posizionamento dei new jersay lungo il tratto del muro distrutto; la riqualificazione della spiaggia; gli interventi per portare via i detriti comprese le barche distrutte per un totale di oltre 158 mila euro. Inoltre c'è stata la sostituzione dei tombini; la verifica e la sostituzione delle sottoutenze in particolare dell'impianto elettrico e la predisposizione del fondo per la pavimentazione per cui abbiamo usato fondi già stanziati".
"Il 16 novembre inizieranno i lavori di riqualificazione del borgo - conferma a Primocanale l'assessore ai lavori pubblici Pietro Piciocchi - lavori che dovrebbero terminare ad aprile".
Secondo il progetto verrà effettuato il ripristino della pavimentazione della passeggiata a mare su piazza Bassano, su piazzale Nettuno, piazza Aurora e via della Casa con lastre di pietra di arenaria; verrà abbellito il muro fronte mare in cemento; verrà rifatta la scala di accesso alla scogliera così come il muro fronte scogliera il tutto per un costo di oltre un milione e 400 mila euro.
I residenti e commercianti si sentono però abbandonati. Il signor Giovanni Dodero, ha appena compiuto 90 anni, appoggiato a un gozzo sulla spiaggia ricorda la mareggiata del '51 e del '55 "anche quelle facevano paura, non ce n'è mai una uguale - racconta - purtroppo noi boccassini subiamo questa situazione, ancora per mesi non vedremo le barche qui, ma quello che ci fa più male è che non sappiamo niente, leggiamo qualcosa sui giornali ma nessuno ci dice niente direttamente".
Gli fa eco Bruno Rossi del Civ di Boccadasse "non siamo stati interpellati, vorremmo sapere in che cosa consistono questi lavori, quanto dureranno e come trasformeranno il borgo, la nostra casa e il nostro luogo di lavoro".
"Gli aiuti sono arrivati solo dai privati ma chi ha perso la barca l'ha persa - racconta Federico Dodero vicepresidente Vignocchi - la speranza è che il cantiere si preoccupi anche per la sicurezza del borgo e non solo dell'aspetto estetico, vorrei la protezione a mare".
Sulla stessa lunghezza d'onda Mario Migone presidente della cooperativa pescatori di Boccadasse: "Chiediamo la messa in sicurezza degli scogli con un allungamento della scogliera".
Oggi intanto nell'anniversario della mareggiata si terrà l'assemblea della Pro Loco che da quella notte non ha più una sede; il presidente dimissionario Giampaolo Gattorno dopo 10 anni è sconsolato e senza fiducia: "Combattere contro la burocrazia è difficilissimo, si poteva fare di più questo spettacolo non è degno del borgo. Noi ci sentiamo non ascoltati, ignorati dalle istituzioni". E proprio Gattorno tra i promotori del percorso per il riconoscimento del borgo come patrimonio dell'umanità dell'Unesco dice che quel progetto si è fermato perchè mancano troppe cose sul retro del borgo e non solo sul frontemare".
"Speriamo di rivedere presto le barche e i gozzi - conclude con un po' di amarezza e nostalgia il presidente del Civ Alessio Pastine - lui che ha avuto il locale e anche la casa danneggiata con due imbarcazioni entrate letteralemnte in casa - questa non è la nostra Boccadasse".
cronaca
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