Una situazione, quella della rete infrastrutturale ligure e dei disagi dovuti ad una viabilità sempre più difficoltosa, che “entra a gamba tesa” nel lavoro quotidiano degli autotrasportatori.
Un settore, quello dell’autotrasporto, regolato da norme precise in fatto di ore di riposo e di viaggio, che spesso vengono messe a soqquadro da code interminabili e ritardi nei tempi di consegna, tutto questo con un danno economico per le ditte di autotrasporto. “Siamo preoccupati come tutti i cittadini perché per il nostro lavoro siamo tutti i giorni in autostrada – ha ricordato Stefano Ciliento, presidente Confartigianato Trasporti La Spezia – I tempi di percorrenza sono molto più lunghi e questo grava sui costi d’esercizio e anche sul tempo di lavoro dei nostri dipendenti”.
I danni economici, a causa di questa difficile situazione, sono parecchi e aumenta la preoccupazione nel settore, a sottolinearlo anche il presidente di Cna Fita La Spezia Stefano Crovara: “Alla luce di queste vicende come il crollo del Ponte Morandi, quello sulla A26, le gallerie che cedono e la vicenda legate alle barriere fonoassorbenti, i cantieri aumentano e ci troviamo in coda con i nostri mezzi ma dobbiamo rispettare delle ore di guida e di riposo”.
C’è chi, come il presidente di Confetra Liguria Alessandro Laghezza, sottolinea la necessità di un vero e proprio “Piano Marshall” per la Liguria che possa ricostruire questa Regione passando anche sul settore ferroviario: “Non si può continuare con la logica delle emergenze, ci vuole un piano serio a 10-15 anni ed avere il coraggio di programmare il futuro. Un Piano Marshall deve toccare tutti i fronti, anche quello ferroviario dove siamo piuttosto indietro. Il Terzo Valico va avanti con tempistiche dilatate, la Pontremolese è ferma. C’è da fare molto in questo senso e nei prossimi anni dobbiamo chiedere al Governo investimenti seri se si vuole mantenere per la Liguria e per l’Italia un ruolo nella logistica”.
IL COMMENTO
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