Sport, è tempo di interventi concreti!
Sono giorni difficili, per tutte e tutti. Ed è immaginabile che saranno mesi molto complicati. All'emergenza
da coronavirus che stiamo vivendo ognuno di noi può reagire in modi diversi. Con comportamenti
responsabili, con razionalità ed è forse l’unico modo per comprendere meglio quali scelte assumere come
singoli cittadini e come organizzazioni di cittadinanza attiva. Oppure in modo scomposto, provando a
lucrare sulle legittime preoccupazioni e le paure che stanno vivendo le persone, le famiglie, i lavoratori, le
imprese, le istituzioni, il terzo settore, il mondo dello sport, nessuno escluso.
Già in pochi giorni il rischio del contagio ha ribaltato il paradigma sul quale fondavamo la nostra vita
quotidiana, la corsa al consumo, di merci, di tempo, di relazioni umane e familiari. L’idea che ognuno può
farcela da sé, la spinta all'individualismo sfrenato, ai compartimenti stagni che parcellizzano la società e
dividono i diversi insediamenti sociali sono messi fortemente in discussione da un necessario richiamo alla
comunità, alla cura e al rispetto degli altri. Scopriamo che c’è un bene superiore, che sta sopra ognuno di
noi e che va riconosciuto da tutti, non sempre lo facciamo, anzi.
Allora che fare? Quale indirizzo può intraprendere un’associazione come la nostra che ha formulato lo
sport per tutte e tutti, l’attività motoria, come lievito per la coesione sociale, la promozione e la
prevenzione della salute? La risposta credo sia semplice: farsi carico! Assumersi quella parte di
responsabilità sociale che ci è propria. Svolgendo al meglio il nostro dovere di rappresentanza, verso i
nostri soci le nostre Associazioni e Società sportive, le cittadine e i cittadini, le persone. Scegliendo e
sapendo che in questi momenti è complicato farlo.
Per essere chiari, non stando in silenzio come il sistema sportivo italiano ha fatto fino a ieri. Non
speculando come alcuni Enti di Promozione stanno facendo in queste ore, millantando i soliti numeri
gonfiati dei propri tesserati e promettendo la luna attraverso raccolta firme, petizioni e quant’altro.
Immaginando poi di acquisire consenso e vantaggi una volta tornata la normalità della vita quotidiana. Noi
no, scegliamo di confrontarci nel merito delle cose. Oggi più che mai guardiamo con particolare attenzione
agli istruttori, agli insegnanti, agli educatori, alle varie figure che da sempre abbiamo difeso,
denunciandone la precarietà e rivendicando interventi che potessero garantire loro le tutele necessarie.
Osserviamo che stanno emergendo le disuguaglianze storiche che hanno caratterizzato da sempre lo
sport nel nostro paese. La debolezza strutturale dell’associazionismo sportivo di base, il precariato degli
operatori e delle operatrici che faticano in quanto tali ad essere destinatari di provvedimenti a sostegno
da parte del governo e delle regioni, il mancato riconoscimento per legge del valore sociale, il rapporto
con il credito, la semplificazione amministrativa mai arrivata, il rapporto tra impiantistica e codice degli
appalti.
Dall'inizio della crisi sanitaria, abbiamo offerto il nostro contributo ad interrogazioni parlamentari,
attraverso il Forum Terzo settore che è in contatto con la commissione bilancio del senato, abbiamo
consegnato una prima stima dell’impatto economico che già in queste poche settimane si è riversato sullo
sport sociale e sulle nostre associazioni e società sportive. Abbiamo sollecitato anche il sindacato affinché
il tema dei nostri operatori sportivi sia assolutamente centrale in questa fase poiché spesso legato alla
sussistenza familiare.
Anche l’Istituto del Credito Sportivo deve fare la sua parte, Sport e Salute Spa metta a disposizione le
proprie risorse già previste per la promozione dello sport per tutti. Stiamo interessando le stesse
fondazioni bancarie che nelle proprie erogazioni tradizionali, sino ad oggi, non hanno mai previsto in
modo diretto lo sport.
Al Governo e al Parlamento stiamo esattamente chiedendo tutto questo, mettendo in campo tutte le più
ampie interlocuzioni possibili. Il Ministro Spadafora metta l’attenzione necessaria a tali temi, proprio nella
fase di estensione dei decreti attuativi della legge delega sul riordino del sistema sportivo. Vista la
sospensione delle attività, approfitti per impegnarsi ancora di più. Ascolti il nostro mondo come egli
stesso ha promesso di fare.
La responsabilità la avvertiamo facendo costantemente la nostra parte, con la concretezza che ci ha
sempre contraddistinto, avendo al centro della nostra azione i nostri soci. La politica, le istituzioni, anche
in questi momenti difficili possono dare risposte significative allo sport sociale. Lo facciano poiché stiamo
parlando di una parte consistente del paese che agisce quotidianamente per la coesione delle nostre
comunità. Se non ora, quando?
Ai nostri soci, alle nostre Associazioni e Società sportive, ai Comitati Territoriali e Regionali, ai Settori di
Attività, a tutti coloro che a vario titolo compongono il vasto mondo della UISP, un sentito e accorato
grazie. Per la passione e il coraggio che ci state mettendo. Forza, insieme ce la faremo!
sport
La lettera aperta del presidente UISP Vincenzo Manco: "Sport, è tempo di interventi concreti"
L'appello di Vincenzo Manco, presidente UISP, per affrontare l'emergenza Coronavirus
4 minuti e 6 secondi di lettura
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