Ultimo giorno utile, emendamento presentato. Alla Camera dei deputati è stato depositato infatti in zona Cesarini l'emendamento al ‘decreto elezioni’ che prevede una serie di misure tali da poter, di fatto, consentire il voto per le elezioni amministrative a luglio. Il documento è stato depositato dal gruppo di Cambiamo! composto da Manuela Gagliardi (firmataria dell’emendamento) insieme ai deputati Giorgio Silli, Stefano Benigni, Claudio Pedrazzini e Alessandro Sorte.
“In un periodo così difficile, pensiamo che sia doveroso garantire il diritto di voto. Nello specifico l'emendamento consente inoltre la massima rappresentatività riducendo del 50% il numero delle firme necessarie per la presentazione di tutte le liste ed esentando dall’obbligo di raccolta chi è collegato con partiti o movimenti già rappresentati nel Consiglio regionale o in Parlamento. Infine, per garantire l’adozione e l’attuazione delle misure necessarie a fronteggiare la situazione emergenziale, chiediamo che le giunte e i consigli regionali e comunali mantengano, fino alla elezioni, tutti i poteri di ordinaria e straordinaria amministrazione, anche in deroga alle previsioni degli Statuti”, ha commentato la parlametare spezzina.
Più che una apertura da parte del Governo, per il momento non si registra una chiusura. "Anzi si continua a lavorare per mantenere i tempi di approvazione nel termine massimo per lo svolgimento delle elezioni a luglio", conferma Gagliardi. Il sottosegretario all'Interno, Achille Variati, qualche ora prima in commissione Affari costituzionali della Camera, dove è all'esame il decreto elezioni, per quanto riguarda l’eventuale apertura della finestra elettorale per le elezioni regionali, aveva dichiarato che "il governo non presenterà emendamenti su questo decreto e valuterà eventuali emendamenti parlamentari".
Durante la discussione generale sul decreto elezioni il Movimento 5 stelle ha ribadito la contrarietà a votare in estate. Anche Forza Italia non sarebbe d'accordo a far svolgere le elezioni regionali a luglio, mentre FdI (pur non schierandosi a favore) avrebbe oggi sollecitato comunque il governo ad esprimersi, dando "indicazioni chiare". Sul fronte leghista si è invece aperto un nodo interno, con il governatore veneto Zaia che si è espresso pubblicamente a favore del voto a luglio, mentre il suo partito non dovrebbe sostenerlo in Parlamento. Per il Pd "serve un largo consenso".
Il pressing dei governatori uscenti Toti (Liguria), Zaia (Veneto), De Luca (Campania) ed Emiliano (Puglia) per andare al voto entro luglio si è manifestato anche alcuni giorni fa, in occasione della riunione con il premier Conte e i ministri Boccia e Speranza, sulle riaperture differenziate a partire da lunedì 18 maggio. Secondo quanto è emerso, Conte avrebbe preso atto delle richieste, spiegando che ne avrebbe discusso con i ministri interessati, limitandosi a un "vedremo". Il decreto è atteso in Aula il 25 maggio, resta in campo anche l'ipotesi di un election day in autunno col referendum costituzionale.
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Regionali, presentato alla Camera l'emendamento per votare (anche) a luglio
Il documento presentato da Cambiamo! in zona Cesarini
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