cronaca

Nelle scorse settimane i Nas avevano fatto alcune ispezioni nelle strutture
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Sei persone risultano indagate nell'ambito dell'inchiesta per epidemia colposa aperta dalla procura di Genova per i morti nelle Rsa della provincia. Si tratta dei direttori sanitari della Residenza Anni Azzurri Sacra Famiglia di Rivarolo, del Centro di riabilitazione, del Don Orione Paverano, della La Camandolina, della Residenza San Camillo e della Residenza Protetta Torriglia a Chiavari. 

I carabinieri del Nas e i militari della guardia di finanza, coordinati dal procuratore aggiunto Francesco Pinto, hanno perquisito le strutture e acquisito materiale informatico e documentale relativo ai ricoveri di persone degenti nelle strutture in cui, nel periodo febbraio - aprile 2020, è stata registrata una mortalità di gran lunga superiore alla media delle annualità precedenti nello stesso arco temporale. L'inchiesta della procura ipotizza il reato di epidemia colposa.

In base ai dati raccolti, il tasso di mortalità nelle sei Rsa
finite nel mirino della procura di Genova è stato, nel periodo tra febbraio e aprile, del 200% in più rispetto agli anni precedenti, con oltre 20 anziani morti per struttura. Da queste evidenze, sulla base dello studio epidemiologico fatto dal pool di esperti incaricati dalla procura, si è deciso di perquisire le strutture. "E' una indagine ancora in corso - spiega una qualificata fonte investigativa - ma queste sei strutture erano quelle che avevano il dato più macroscopico". Oltre ai dati epidemiologici, gli inquirenti hanno analizzato una serie di esposti arrivati in tribunale nelle scorse settimane in cui si lamentava la scarsa o del tutto assente organizzazione nella gestione della pandemia.

"E' evidente che in alcune residenze ci sia stato un numero troppo alto di morti.
L'indagine epidemiologica è ancora in corso, ma dai primi dati si vede che la curva dei morti è salita", spiega il procuratore capo Francesco Cozzi. La procura nelle scorse settimane aveva aperto una indagine per epidemia colposa a carico di ignoti e aveva incaricato un pool di esperti, guidato dal professore Giancarlo Icardi, di elaborare i dati raccolti dai carabinieri del Nas sull'andamento della pandemia in Liguria, raffrontata con i dati dei decessi degli anni precedenti, e sul tasso di mortalità delle varie Rsa. L'indagine sta cercando di fare chiarezza sulla gestione dei ricoveri, se siano state seguite le linee guida dettate dal ministero, se i pazienti infetti siano stati isolati, se siano state create stanze dedicate solo a pazienti Covid, se vi sia stata una separazione del personale.

Nelle scorse settimane i Nas avevano fatto alcune ispezioni nelle strutture dove non si erano registrati contagi ed erano state sentite diverse persone anche per verificare quanto denunciato in diversi esposti. In alcuni casi, infatti, personale e familiari, avevano denunciato che i dirigenti avevano proibito l'uso dei Dpi per non spaventare gli utenti, in altri casi che non vi era stata una separazione dei reparti. Alcuni direttori avevano invece puntato il dito contro Alisa dicendo che erano stati obbligati a tenere dentro i pazienti infetti per non intasare gli ospedali.


(foto d'archivio)