
Il settore è in buona parte costituito da donne, spesso monoreddito: lavoratrici penalizzate da contratti part-time verticali e con figli a carico, persone che contano esclusivamente sul proprio lavoro. I sindacati Fisascat e Uiltucs Liguria vogliono “garanzie” per coloro che hanno sempre assicurato un servizio delicato ed essenziale e che nel periodo del lockdown, con chiusura di scuole e servizi della refezione, hanno dovuto affrontare grandi disagi e difficoltà a causa di ammortizzatori sociali arrivati a singhiozzo oppure addirittura neanche arrivati. La settimana scorsa c’è stato un confronto tra i sindacati confederali nazionali con le rispettive federazioni di categoria e il Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali, con il quale proseguono le trattative.
Proprio in tema di sostegno al reddito, nei giorni scorsi il segretario generale della Cisl Liguria Luca Maestripieri e il segretario generale della Uil Liguria Mario Ghini avevano scritto una lettera ai parlamentari liguri chiedendo la fruizione continuativa della cassa integrazione in deroga, ottenendo un significativo appoggio alla richiesta da forze di maggioranza e opposizione. Ad oggi gli ammortizzatori sociali hanno ancora una durata inadeguata e le lavoratrici e i lavoratori si domandano cosa devono aspettarsi a settembre. Il tema della sicurezza e della salute è fondamentale per tutti. Una gestione raffazzonata, senza un’adeguata pianificazione da parte della politica, rischierebbe di incidere negativamente sulla tenuta occupazionale di migliaia di persone a livello regionale e nazionale
IL COMMENTO
Dai dazi di Trump al voto per Genova, quando il mondo va alla rovescia
"Ti ricordi Bilancia?" 17 vittime scelte per odio e per caso