cronaca

Protesta Usb per "assunzioni stabili e finanziamenti"
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Scuola (inclusi i nidi), sanità pubblica e trasporti pubblici locali a rischio mercoledì 25 novembre in tutta Italia per uno sciopero nazionale indetto dal sindacato Usb contro le politiche del governo sulla gestione dei lavoratori di quei settori durante la pandemia. "In nessuno di questi settori l'esperienza della prima fase dell'emergenza ha prodotto il necessario cambio di passo rispetto ad assunzioni stabili di personale e finanziamenti per mettere in atto tutte le modifiche che la 'lezione' della Covid-19 ha chiaramente indicato. Inoltre, quel che è completamente mancato è soprattutto un lavoro di pianificazione integrata di questi servizi", dice l'Usb.

"Le scuole continuano a essere luoghi insicuri e, pertanto, a poco più di un mese dalla loro riapertura, l'esecutivo ha di nuovo costretto studenti e docenti alla didattica a distanza. I trasporti risultano ancora carenti e insufficienti a garantire i bisogni di cittadini e lavoratori. La sanità è di nuovo al collasso", sostiene il sindacato, per il quale "per invertire la rotta, per rimettere al centro gli interessi collettivi, per cambiare le priorità sociali occorre rivendicare diritti, assunzioni stabili, finanziamenti, ma occorre pensare a un modello di società diverso, che abbiamo voluto riassumere in una formula: Nuovo ruolo e funzione dello Stato".

Per "tutti i comparti, aree pubbliche (compresa la scuola) e le categorie del lavoro privato e cooperativo", insieme all'Usb mercoledì sciopera anche l'Unione Sindacale Italiana, con l'adesione anche del sindacato di comparto Usi Surf (Scuola, Università ed Enti di ricerca). L'Usb ha organizzato un sit-in mercoledì dalle 9:30 a Genova di fronte alla Prefettura in Piazza Lanfranco.