I contagi sul lavoro da Covid-19 denunciati all'Inail al 31 ottobre sono 66.781, pari al 15,8% del complesso delle denunce pervenute dall'inizio dell'anno e al 9,8% dei contagiati nazionali comunicati dall'Istituto superiore di sanità (Iss) alla stessa data. E' quanto emerge da rapporto dell'Inail in cui viene sottolineato che "dopo il rallentamento post lockdown, il mese di ottobre, con 12mila casi in più, conferma la recrudescenza delle infezioni di origine professionale già rilevata in settembre.
I casi mortali sono 332, 13 in più rispetto al monitoraggio precedente al 30 settembre (quattro decessi sono avvenuti a ottobre, i restanti sono riferiti a mesi precedenti per effetto del consolidamento dei dati) e pari a circa un terzo del totale dei decessi denunciati all'Inail dall'inizio dell'anno, con un'incidenza dello 0,9% rispetto ai casi mortali da Covid-19 comunicati dall'Iss".
L'analisi dei contagi Covid sul lavoro per professione dell'infortunato conferma che la categoria più colpita è quella dei tecnici della salute, con il 39,3% delle infezioni denunciate, circa l'83% delle quali relative a infermieri, e il 10% dei casi mortali, seguita dagli operatori socio-sanitari (20%), dai medici (10,1%), dagli operatori socio-assistenziali (8,4%) e dal personale non qualificato nei servizi sanitari, come ausiliari, portantini e barellieri (4,6%). Il settore della sanità e assistenza sociale, che comprende ospedali, case di cura e di riposo, istituti, cliniche e policlinici universitari, residenze per anziani e disabili, con il 69,8% delle denunce e il 21,6% dei casi mortali codificati precede l'amministrazione pubblica (attività degli organismi preposti alla sanità, asl, e amministratori regionali, provinciali e comunali), in cui ricadono l'8,7% delle infezioni denunciate e il 10,2% dei decessi.
Le altre categorie professionali più coinvolte sono quelle degli impiegati amministrativi (3,4%), degli addetti ai servizi di pulizia (2%), dei dirigenti sanitari (1,1%) e dei conduttori di veicoli (1%). L'incidenza dei casi di contagio per le professioni sanitarie si è progressivamente ridotta nelle prime due fasi ed è risalita nella terza. I tecnici della salute, prevalentemente infermieri, sono infatti passati dal 39,6% del primo periodo, fino a maggio compreso, al 23,3% del trimestre giugno-agosto, per poi risalire al 41,1% nell'ultimo bimestre. I medici, scesi dal 10,2% nella fase di lockdown al 4% in quella post lockdown, nella seconda ondata dei contagi fanno registrare un'incidenza dell'11%.
Altre professioni hanno visto invece aumentare la loro incidenza sul totale dei casi di contagio nelle prime due fasi e registrato una riduzione nella terza, come gli esercenti e addetti nelle attività di ristorazione (passati dallo 0,6% del primo periodo al 3,6% di giugno-agosto e all'1,0% tra settembre e ottobre), gli addetti ai servizi di sicurezza, vigilanza e custodia (passati dallo 0,6% all'1,2% e poi allo 0,9%) o gli artigiani e operai specializzati delle lavorazioni alimentari (dallo 0,2% al 6% e allo 0,3%).
L'analisi territoriale evidenzia che più della metà delle denunce presentate all'Inail (53,1%) ricade nel Nord-Ovest, seguito da Nord-Est (22,3%), Centro (13,2%), Sud (8,3%) e Isole (3,1%). Concentrando l'analisi esclusivamente sui decessi, la percentuale del Nord-Ovest sale al 55,6%, mentre il Sud, con il 16,6% dei casi mortali denunciati, precede il Nord-Est (13,3%), il Centro (12,7%) e le Isole (1,8%). Con un terzo dei contagi denunciati (33,1%) e il 41,3% dei decessi la Lombardia si conferma la regione più colpita.
Le province con il maggior numero di contagi sono Milano (11,3%), Torino (7,7%), Brescia (4,4%), Bergamo (3,8%), Roma (3,5%) e Genova (3,0%). Quella di Milano è anche la provincia che registra il maggior numero di infezioni di origine professionale denunciate nel mese di ottobre, seguita da Napoli e Roma. Le province in cui sono avvenuti più decessi, invece, sono quelle di Bergamo (11,4%), Milano (8,1%), Brescia (7,5%), Napoli (6,3%), Cremona (5,4%) e Roma (4,2%).
Quasi sette contagiati dal Covid sul lavoro su 10 (69,7%) sono donne, con un'età media dall'inizio dell'epidemia di 47 anni per entrambi i sessi. Il 43,1% del totale delle denunce riguarda la classe 50-64 anni, seguita dalle fasce 35-49 anni (36,4%), 18-34 anni (18,4%) e over 64 anni (2,1%). I casi mortali, invece, sono concentrati soprattutto tra gli uomini (83,7%) e nelle fasce 50-64 anni (70,8%) e over 64 anni (19,0%), con un'età media dei deceduti di 59 anni. I tecnici della salute hanno un'età media al contagio di 44 anni, inferiore rispetto a quella impiegati addetti alla segreteria e agli affari generali (51 anni), del personale non qualificato nei servizi sanitari e di istruzione (50), dei medici e dei conduttori di veicoli (49).
salute e medicina
Covid, Inail: "Tecnici della salute categoria più colpita, 10% casi mortali"
Oltre 66mila contagi sul lavoro al 31 ottobre
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