
Dai primi riscontri del dibattito pubblico sulla diga foranea, è sembrata riemerge la natura conflittuale ed egocentrica di molti attori del porto che, ancora una volta, sembrano essere intenzionati a dominare la città per favorire i propri interessi, lei cosa ne pensa?
“E’ inevitabile che i gruppi di interesse abbiano un peso specifico importante nei dibattiti attorno al porto e vogliano incidere sul rapporto tra lo scalo e la città: è altrettanto vero, però, che il confronto con gli abitanti è diventato imprescindibile e il dibattito pubblico sulla diga foranea ne è un esempio. La nostra attenzione ai bisogni delle persone, peraltro, si esprime in alcuni nostri interventi come, per esempio, l’elettrificazione delle banchine e del terminal passeggeri o la realizzazione delle ‘dune di Pra’’, tutte opere che mostrano la tendenza incontrovertibile di un continuo confronto tra il porto e la città”.
Eppure molti operatori sembrano voler indirizzare il dibattito sul loro specifico interesse.
“Nel debat public emerge il ruolo di arbitro della pubblica amministrazione, è questa la sua vera funzione: come ente terzo rispetto agli interessi in gioco, l’Autorità portuale deve ascoltare tutte le posizioni e verificarle puntualmente. Ma il dibattito pubblico rende possibile un’ulteriore garanzia, quella di obbligare ognuno a motivare, anche in punta di diritto, la propria posizione e le decisioni le assumiamo di conseguenza”.
Il presidente di Ente Bacini, Mauro Vianello, ha detto (QUI) che le riparazioni navali non inquinano e devono restare al loro posto a meno di non voler rinunciare a 3mila posti di lavoro. Primocanale ha ricevuto una lettera molto dura dal comitato Porto Aperto che ribadisce il forte impatto ambientale dei bacini sulla città: qual è la sua posizione?
“Genova deve ragionare sul proprio modello di sviluppo, che ha alcuni grandi pilastri, tra cui le riparazioni navali: nel capoluogo ligure ci sono due stabilimenti dedicati a questo comparto, Fincantieri a Sestri Ponente ed Ente Bacini in centro città. Il presidente Vianello, ne sono certo, quando ha detto a Primocanale che le riparazioni navali devono restare al loro posto per continuare a svilupparsi, non intendeva negare il giusto confronto che deve esserci con la città. In ogni caso è questo il mio pensiero: ogni decisione deve essere comunicata e concertata con la città e io mi aspetto un tavolo in cui possano partecipare tutte le componenti”.
Il Covid ha avuto un impatto pesantissimo sul settore crocieristico, con ricadute negative anche sul turismo cittadino: qual è la situazione?
“Genova è stato uno dei porti più attivi nel Mediterraneo a cercare di contenere gli effetti devastanti del Covid, che pure ha impattato per il 95% sul nostro traffico crocieristico. Però proprio qui, ad agosto, abbiamo fatto ripartire le crociere e nuovamente il 24 di questo mese, dopo la sosta imposta dal Dpcm Natale, Msc tornerà a salpare proprio da Genova. Per il futuro noi ci stiamo attrezzando per accogliere le nuove navi: stiamo effettuando dei dragaggi nel canale del porto storico e appalteremo ulteriori dragaggi per 10 milioni di Euro nel 2022, così da rendere possibile l’accesso alle banchine da parte delle nuove mega navi del tipo World Class; nel frattempo stiamo rafforzando la stazione marittima, anche attraverso Hennebique e poi c’è la diga, che garantirà migliori spazi per la manovra di questi giganti del mare”.
Piero Righi, direttore generale dell’Aeroporto, si è espresso duramente proprio sulla diga: ha scritto, in una nota pubblicata sul sito dpdigaforanea.it, che tutte le alternative progettuali contrastano con i piani di sviluppo del Colombo.
“Righi è il direttore generale di una Spa e deve perseguire l’oggetto sociale dell’aeroporto: le tre soluzioni progettuali, però, hanno una prima fase funzionale che risolve i principali problemi del porto senza causare nessun danno all’aeroporto. L’ulteriore sviluppo verso ponente della diga, nelle successive fasi, ci porterà ad affrontare i temi posti da Righi, senza per questo dover interrompere oggi il nostro progetto: le questioni che saranno sottoposte al vaglio dell’Enac, in sostanza, sono importanti ma non così urgenti”.
IL COMMENTO
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