A Camogli sono in arrivo gli psicologi della Protezione civile per dare conforto e sostegno alle famiglie che hanno perso le bare in mare, per il crollo del cimitero avvenuto ieri pomeriggio. “Non si sa ancora esattamente di quante bare si sta parlando - spiega Primocanale il sindaco di Camogli Francesco Olivari - anche perché la zona sottostante il crollo è interdetta perché ci sono rischi di nuovi distacchi di falesia e quindi sarebbe troppo pericoloso per i soccorritori che stanno cercando i feretri“. Si ipotizzano duecento bare. Ipotesi esame del Dna per le ossa che verranno trovate. Sulle dieci bare recuperate ieri solo cinque sono state riconosciute. Nelle altre il cartellino con le generalità è stato deteriorato e ci si aspetta che questo accadrà anche per altri feretri.
Questa mattina molte le persone che si sono riversate fuori dal palazzo del Comune di Camogli e hanno insultato il sindaco accusandolo di non aver previsto il crollo. Secondo molte persone residenti a Camogli il cimitero aveva dato già molti segni di cedimento in passato. Proprio ieri mattina intorno alle 12 il sindaco Olivari si trovava sul posto insieme ad alcuni geometri perché erano state notate crepe profonde e si udivano anche rumori sinistri, ha spiegato lo stesso sindaco “ma mai - ha precisato - avrei potuto immaginare che la zona sarebbe crollata così come invece è successo”. Peraltro alcuni lavori erano stati già avviati nella parte accanto a quella crollata ed erano presenti anche alcune reti di protezione. Non sufficienti evidentemente ad arginare il crollo così consistente.
Il cimitero resterà chiuso a lungo. Nel porticciolo molte persone seguono le operazioni di recupero dei vigili del fuoco e della capitaneria. In arrivo droni ed elicotteri per scandagliare la zona dall’alto. Molte bare si immagina siano rimaste sotto le macerie nella zona di mare interdetta per possibili nuovi crolli. Panne galleggianti sono state messe per arginare possibili uscite di materiale in galleggiamento. Oggi nuovo sopralluogo dell’assessore regionale Giampedrone anche per stabilire gli interventi di messa in sicurezza.
La Procura di Genova intanto ha aperto un fascicolo sull'incidente, (LEGGI QUI) con il sospetto che la frana della scogliera sia d'origine colposa. Nel mirino i lavori compiuti da poco.
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IL COMMENTO
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