salute e medicina

Per la Liguria cauto ottimismo ma dipenderà da capacità vaccinale
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"In Liguria se continueremo come stiamo facendo a mettere in sicurezza gli anziani over 80 e poi gli over 70 e i fragili, credo che con giugno la situazione dovrebbe cambiare drasticamente e mi auguro con ottobre e novembre di arrivare ad aver vaccinato anche tutti gli altri e affrontare prossimo autunno in serenità ma tutto dipenderà dalla campagna vaccinale". Così a Primocanale il professor Matteo Bassetti direttore della clinica di malattie infettive del Policlinico San Martino di Genova mostra un cauto ottimismo legato però a doppia mandata con quella che è la campagna vaccinale.


"Quello che succederà dipende dalla capacità di vaccinazione
- spiega Bassetti - se veramente succederà quello che dicono il presidente Draghi e il commissario Figliuolo, ossia un approccio pragmatico molto anglosassone quindi con grossi centri vaccinali e andiamo speditamente ad arrivare a livello nazionale con le 500.000 vaccinazione al giorno è probabile che l'estate sarà un'estate in qualche modo positiva ovviamente mantenendo ancora per l'estate buona parte delle misure ma con un allentamento credo delle restrizioni, se invece continueremo a 'passeggiare' a livello italiano con 200 mila dosi è chiaro che l'estate sarà più difficile".


Sulla terza ondata Bassetti non ha dubbi: "Nella nostra regione e in particolare neall'area genovese non è stata così difficile come in altre province o regioni, però anche noi dobbiamo mettercela alle spalle e quindi vediamo cosa succederà nelle prossime due o tre settimane. In Lombardia i dati sembrano indicare una leggera flessione quindi probabilmente nelle due o tre settimane ci sarà contenimento contagi per finire a metà aprile. La terza ondata l'avevo prevista il 9 dicembre non perchè sia un veggente ma perchè ho guardato i dati e assomiglia molto alla prima".


Per l'infettivologo genovese quello che succederà nel futuro dipenderà, oltre alla capacità di vaccinazione, anche dalla necessità di un cambio di atteggiamento da una parte sulle chiusure e dall'altra su Astrazeneca: "Abbiamo dimostrato in maniera inequivocabile che le chiusure generalizzate servono a poco perché la seconda la terza ondate ci sono state lo stesso, le chiusure servono solo se sono localizzate quelle generalizzate servono pochissimo e lo dimostrano i dati, e poi io credo che su Astrazeneca sia il momento di finire di parlarne come una discussione da bar, il vaccino è sicuro e dobbiamo metterci in testa che l'unico modo di uscire da questo disastro sono i vaccini".