
I carabinieri avevano ricevuto rassicurazioni dagli ufficiali egiziani sul fatto che non si sarebbe allontanato, almeno fino alla consegna della fregata. Ma aveva già lasciato l'albergo della Spezia in cui era alloggiato, quando il 9 aprile ricevono l'incarico di eseguire un'ordinanza di custodia cautelare (la richiesta è stata depositata il 7 aprile) con arresti domiciliari fatta scattare dal giudice per le indagini preliminari Mario De Bellis per i fatti del 24 marzo, per i quali è stato identificato il 26 marzo con la prima informazione di garanzia, con l'intervento anche dell'ufficiale a capo della delegazione egiziana per calmarlo e fargli da interprete.
Gli investigatori, coordinati dal pm Alessandra Conforti hanno accertato che è salito il 29 marzo su un volo di linea Roma-Il Cairo prenotato dall'ambasciata egiziana e partito da Fiumicino il 29 marzo, tre giorni dopo la prima informazione di garanzia. Il 15 aprile il militare è dichiarato latitante. L'ambasciata egiziana non ha commentato in alcun modo la vicenda.
"Il biglietto del volo con cui il militare è scappato in Egitto poco prima che fosse sottoposto agli arresti domiciliari, sarebbe stato prenotato e pagato dalla stessa ambasciata egiziana senza alcuna comunicazione alla Procura o ai Carabinieri. Se questo 'dettaglio' venisse confermato, si tratterebbe di un quadro ben diverso da quanto emerso finora, con una vera e propria 'regia' del Cairo. Il Ministero degli Esteri convochi l'ambasciatore egiziano e venga fatta chiarezza per rispetto e giustizia nei confronti della nostra concittadina molestata". Lo afferma in una nota il presidente del Consiglio regionale in Liguria Gianmarco Medusei.
IL COMMENTO
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