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L'analisi dopo il ko in casa col Sassuolo
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Al Genoa manca un rigore su Pandev e il gol annullato dal Var a Zajc grida vendetta. Al Var c’era Pairetto che per evidente questione di dinastia odia letteralmente i rossoblu. Suo padre fece retrocedere il Grifone con l’Avellino vedendo un fallo di Canutì in area mentre era fuori di dieci metri. Suo figlio evidentemente deve finire il lavoro e tutte le volte che il suo nome viene affiancato al Genoa i tifosi vanno in depressione.

Però, c’è un però’. La squadra di Ballardini da due mesi sta frenando. La grande forza propulsiva che aveva si è lentamente spenta. La sensazione è che Perin e compagni gestiscano un finale di stagione in cui si attenda di più le sciagure delle concorrenti che ricercare i propri meriti. Magari non è così, ma sembra così. Ora a Bologna come minimo il Genoa non deve perdere, poi nelle ultime due si vedrà’. Un traguardo come ha detto Ballardini, senza sapere ancora che il Cagliari poi avrebbe vinto col Benevento, che è molto vicino.

Ancora uno sforzo, un sussulto di orgoglio. Quello che in fondo c’è stato col Sassuolo perché la sconfitta è immeritata non solo per le decisioni "omicida" di Pairetto e dell’arbitro Mariani, ma perché nella ripresa Goldaniga ha preso una traversa e dopo il gol della speranza di Zappacosta poi lo stesso giocatore ha sfiorato il palo. A rovinare tutto è stato il solito gol preso nel primo quarto d’ora e nella ripresa il suicidio di Masiello che ha mandato in gol Berardi.

Il Genoa deve ricaricare le pile per Bologna, salutando un buon ritorno di Zapata che però non giocava da tempo. Radovanovic comunque ha riposato e potrebbe anche giocare in mezzo con Badelj e Strootman che col Sassuolo è mancato molto.