cronaca

Gli abitanti: "Il ministro Giovannini non si è ancora fatto vivo"
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 Una cifra non sufficiente. Così è stata liquidita la questione da parte di molti residenti delle Gavette a Genova. Ventinove famiglie che vivono con l'incubo del viadotto Bisagno sopra la testa. Dal ponte negli ultimi anni è volato praticamente di tutto: bulloni, tubi, lamiere, materiale di risulta dei lavori di manutenzione. Da tempo i residenti chiedono ad Autostrade per l'Italia una risistemazione adeguata: troppo pericoloso continuare ad abitare sotto quel viadotto.

Ma da Autostrade è arrivata una proposta di circa 20mila euro a famiglia: cifra non sufficiente per trovare una nuova sistemazione in un altro punto della città. Di fatto due le zone individuate, una 'rossa' e una 'arancione' dove il valore promesso sarebbe dimezzato (diecimila euro dunque). "E' una vergogna, non bastano neanche per spostarsi temporaneamente - spiega Chiara Ottonello, portavoce del Comitato abitanti sotto ponte Bisagno. Sono case le nostre che non valgono più nulla e che non si possono vendere. Praticamente ci lasciano sotto un pericolo folle".

Anche le istituzioni sono state chiamate in causa dai residenti. La paura di vivere un Morandi bis è alta. Più volte le 29 famiglie hanno chiesto alle istituzioni di prendere provvedimenti. "Il ministro Giovannini non si è ancora fatto vivo, questo è uno scandalo - attacca ancora la portavoce del Comitato residenti -. È una vergogna che non intervengano le istituzioni come abbiamo ripetutamente richiesto: sindaco, governatore e ministero. La situazione qui è gravissima ma l'Italia si dimostra ancora una volta un Paese che non interviene a difesa dei suoi cittadini". Amarezza, rabbia e sconforto sono evidenti.


Martedì prossimo gli assessori di Regione Liguria e Comune di Genova Giacomo Giampedrone e Pietro Piciocchi faranno un nuovo sopralluogo sul posto. Ma i residenti delle Gavette aspettano risposte concrete dalle istituzioni. Gli striscioni esposti dalle famiglie appena qualche settimana fa parlano da soli e fanno capire il malcontento e la paura di chi vive sotto quel viadotto: "Gavette ostaggio di Autostrade", "Tutte le istituzioni sanno e nessuno fa niente" e ancora "Ministro Giovannini tira fuori il nostro dossier" e "Non vogliamo altre vittime".  La proposta arrivata da Autostrade è stata rispedita al mittente ma dalle famiglie c'è la richiesta di intervento il prima possibile.