"L'indagine che mi ha dato più soddisfazione? Ogni caso ha un valore proprio. La prima indagine a cui mi è capitato di partecipare è stata quella di un incendiario seriale savonese con più di oltre 100 incendi alle spalle. Aveva cominciato già all'età di 15 anni, ha bruciato decine di ettari di terreno; non ha mai chiarito cosa lo spingesse a farlo".
Lo rivela a Primocanale Pietro Ghersi, responsabile tenente colonnello della Guardia Forestale di Genova, che parla della sua prima indagine investigativa sulla ricerca di un piromane. E' questo uno dei compiti principali del corpo forestale, oltre quello di spegnere gli incendi.
"Negli ultimi dieci anni nel distretto di Genova e provincia abbiamo denunciato 26 persone per incendio doloso: i colpevoli vengono individuati dopo un'attività investigativa lunga e complessa. Il punto di partenza è sempre l'accertamento del punto d'innesco, che può avvenire tramite il metodo scientifico dell'evidenza fisica, che consiste nel leggere i segni lasciati dal fuoco sul territorio: andando a ritroso si arriva al punto d'innesco."
"Il punto d'innesco da il nome all'incendio, per cui si capisce se si tratta di colposo, doloso, accidentale o naturale. Poi si cerca il responsabile dell'incendio: nella maggior parte dei casi colposi viene trovato, in caso di doloso è più difficile ma le percentuali sono alte."
"Di anno in anno si ha un calo del numero degli incendi; ultimamente gli incendi si asssestano su 40-45% di dolosi, mentre per il resto si tratta di colposo. Questo la dice lunga sull'importanza di fare attenzione quando si usano strumenti a fiamma, o quando si accendono fuochi liberi per cucinare, ma anche sull'uso dei petardi nel periodo di Capodanno".
A Genova c'è stato un caso famoso di un professore genovese che incendiava appositamente i boschi della Val Bisagno: "Sì, lui è stato condannato a 3 anni e mezzo, si trattava di un soggetto non incapace di intendere e di volere ma sicuramente bizzarri. Si è ipotizzato una finalità di tipo semi-professionale, ma spesso il movente rimande dentro il colpevole."
"Abbiamo avuto casi in cui si voleva distruggere l'appostamento di caccia del vicino antipatico, oppure per allontanare gli animali o la vegetazione dalla propria casa. Poi ci sono casi più psichiatrici come quell'uomo che vedeva il padre morto che girava nel bosco. In generale si va da persone che hanno problemi comportamentali fino a persone che sono lucide ma con intento criminale. E' più raro negli ultimi anni ma è successo che qualcuno lo facesse solamente per vedere i vigili del fuoco all'opera: in una zona di Voltri c'è stato un caso di tre ragazzi che appiccavano il fuoco per divertimento"
"Da un paio di anni la materia di protezione degli animali è sotto la competenza della Cites, una compagine della Guardia Forestale. I grossi filoni sono il traffico dei cuccioli, la detenzione di animali da reddito come suini, bovini, caprini e ovini. Vengono trattati male ma anche trasportati male, senza tenere conto delle norme. Sequestri di animali particolari? Mi è capitato di supportare uno scimpanzé nella zona di Voltri, probabilmente proveniva dall'Africa. E' un animale molto forte visto che può spezzare facilmente un braccio umano."
Lo rivela a Primocanale Pietro Ghersi, responsabile tenente colonnello della Guardia Forestale di Genova, che parla della sua prima indagine investigativa sulla ricerca di un piromane. E' questo uno dei compiti principali del corpo forestale, oltre quello di spegnere gli incendi.
"Negli ultimi dieci anni nel distretto di Genova e provincia abbiamo denunciato 26 persone per incendio doloso: i colpevoli vengono individuati dopo un'attività investigativa lunga e complessa. Il punto di partenza è sempre l'accertamento del punto d'innesco, che può avvenire tramite il metodo scientifico dell'evidenza fisica, che consiste nel leggere i segni lasciati dal fuoco sul territorio: andando a ritroso si arriva al punto d'innesco."
"Il punto d'innesco da il nome all'incendio, per cui si capisce se si tratta di colposo, doloso, accidentale o naturale. Poi si cerca il responsabile dell'incendio: nella maggior parte dei casi colposi viene trovato, in caso di doloso è più difficile ma le percentuali sono alte."
"Di anno in anno si ha un calo del numero degli incendi; ultimamente gli incendi si asssestano su 40-45% di dolosi, mentre per il resto si tratta di colposo. Questo la dice lunga sull'importanza di fare attenzione quando si usano strumenti a fiamma, o quando si accendono fuochi liberi per cucinare, ma anche sull'uso dei petardi nel periodo di Capodanno".
A Genova c'è stato un caso famoso di un professore genovese che incendiava appositamente i boschi della Val Bisagno: "Sì, lui è stato condannato a 3 anni e mezzo, si trattava di un soggetto non incapace di intendere e di volere ma sicuramente bizzarri. Si è ipotizzato una finalità di tipo semi-professionale, ma spesso il movente rimande dentro il colpevole."
"Abbiamo avuto casi in cui si voleva distruggere l'appostamento di caccia del vicino antipatico, oppure per allontanare gli animali o la vegetazione dalla propria casa. Poi ci sono casi più psichiatrici come quell'uomo che vedeva il padre morto che girava nel bosco. In generale si va da persone che hanno problemi comportamentali fino a persone che sono lucide ma con intento criminale. E' più raro negli ultimi anni ma è successo che qualcuno lo facesse solamente per vedere i vigili del fuoco all'opera: in una zona di Voltri c'è stato un caso di tre ragazzi che appiccavano il fuoco per divertimento"
"Da un paio di anni la materia di protezione degli animali è sotto la competenza della Cites, una compagine della Guardia Forestale. I grossi filoni sono il traffico dei cuccioli, la detenzione di animali da reddito come suini, bovini, caprini e ovini. Vengono trattati male ma anche trasportati male, senza tenere conto delle norme. Sequestri di animali particolari? Mi è capitato di supportare uno scimpanzé nella zona di Voltri, probabilmente proveniva dall'Africa. E' un animale molto forte visto che può spezzare facilmente un braccio umano."
IL COMMENTO
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