cronaca

Per i lavori sulla frana del Gnocchetto, ma la soluzione non piace ai sindaci della zona
2 minuti e 18 secondi di lettura
Non c'è pace per il residenti della valle Stura. La frana del Gnocchetto necessità ancora una volta di interventi. E così è arrivata la decisione da parte di Anas che dal 25 agosto al 3 settembre la strada del Turchino nel punto dove si trova la frana resterà chiusa al traffico. Niente più apertura dalla mattina fino alla sera (orario 7-19). Chiusura totale dunque, sabato e domenica escluso però.


Un intervento che si rende necessario per movimentare e rimuovere dei blocchi di frana di grandi dimensioni. Lavori ritenuti pericolosi per la circolazione dei mezzi e che per il grande impatto che portano possono essere svolti solamente con la luce del giorno.

La decisione non è piacuta ai sindaci della zona che hanno fatto sapere di voler portare la questione all'attenzione dei prefetti. Il gruppo Viabilità Valli Stura ed Orba ha inviato una lettera proprio al prefetto della Provincia di Alessandria Francesco Zito. L'obiettivo è capire se non ci sia un'alternativa alla chiusura completa per 9 giorni del tratto. "Ci chiediamo perché non possa essere presa in considerazione l’apertura quanto meno con finestre temporali che permettano ai pendolari di poter usufruire della SS456 per andare al lavoro" scrive il Gruppo che rivolge la lettera anche ai sindaci della zona. L'invito è ad avere informazioni anche sul proseguo dei lavori e sulle tempistiche delle prossime tappe: "Abbiamo bisogno di chiarezza e di sapere la programmazione dei lavori senza un così scarso preavviso, perché anche la programmazione del nostro lavoro è importante tanto quanto quella di chi opera nel cantiere del Gnoccchetto". Toni cordiali ma decisi.

Chiusura che arriva proprio adesso che all'orizzonte si affacciano i nuovi lavori sulla A26
che potrebbero creare ancora disagi per chi muove in zona. L'obiettivo di Anas Torino, che gestisce il tratto di strada che si trova al confine con le province di Alessandria e Liguria all'interno del territorio piemontese, è quello di concludere l'operazione prima dell'inizio della stagione delle piogge autunnali.

Anas ricorda che il percorso alternativo è costituito dalle statali 30 “di Val Bormida” e dalla SS1 “Via Aurelia” oltre che dalla A26 "con il cui gestore Anas ha siglato apposita convenzione per l’esenzione del pedaggio nella tratta Ovada-Masone". Gli interventi successivamente, spiega ancora Anas, proseguiranno con la costruzione delle barriere paramassi e nell’applicazione di un sistema di monitoraggio della parete. L’ultimazione della seconda fase con riapertura del tratto h24 è prevista entro la fine dell'anno. Dunque qualcosa in meno rispetto a una prima indicazione che parlava di inzio 2022. L’investimento complessivo per l’esecuzione di tutti gli interventi in progetto ammonta a circa 2,8 milioni di euro.