
Nei tavoli con Confindustria e i sindacati si è richiesto però che i costi dei tamponi non ricadano su aziende o lavoratori. A questo proposito, nel presidio di Italexit e Alternativa c’è si è proposto di riconoscere i tamponi salivari rapidi come validi per ottenere il Green Pass, tamponi che hanno già un costo calmierato. Altrimenti, si vorrebbe la gratuità o quasi dei tamponi antigienici in farmacia.
Ma come comportarsi in caso di dipendenti sprovvisti di Green Pass? Tra i docenti ci sono stati i primi casi di dimissioni e rinuncia alla cattedra. Eclatante la vicenda accaduta in un istituto di Carasco, dove un docente ha provato più volte a presentarsi a scuola seppur senza la certificazione, poi è stato portato via dai carabinieri e infine si è messo in questi giorni in malattia (LEGGI QUI). Una situazione che deve essere gestita, si parla di aspettativa non retribuita per le persone "no Green Pass" come possibile provvedimento da adottare. Per gli insegnanti il mancato possesso del green pass sarà considerato come un'assenza ingiustificata e, a partire dal quinto giorno di assenza, il rapporto di lavoro verrà sospeso senza retribuzione o altro compenso.
Nel frattempo, si va verso la terza dose per i pazienti fragili a partire già dal mese di settembre. Una delle ipotesi è quella ventilata da Ernesto Palummeri, responsabile emergenza Covid Rsa Liguria, ovvero di partire con il dosaggio degli anticorpi per tutti gli ospiti delle residenze, particolarmente fragili, in modo tale da capire quale sia il loro livello di immunizzazione.
IL COMMENTO
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