cronaca

Fu la madre di tutte le alluvioni: esondarono Leira, Fereggiano, Bisagno
1 minuto e 18 secondi di lettura
 Ogni anno ai primi di ottobre lo spettro di quel giorno 7 del 1970, 51 anni fa, torna a farsi vivo. L'ultima alluvione è quella del 4 di ottobre, a inizio settimana, con dati record raggiunti dalle piogge - mille millimetri in meno di 24 ore - ma negli anni i primi di ottobre hanno sempre riportato alla memoria quei due giorni (7 e 8 ottobre) del 1970.

Il bilancio fu dei più pesanti: 44 le vittime a cui si aggiungono 8 dispersi, oltre 2mila gli sfollati. Ma i dati delle piogge furono terribilmente simili a quelli dei giorni scorsi: tra il 7 e l'8 ottobre 1970 a Bolzaneto caddero 948 millimetri di pioggia.

L'alluvione di 51 anni fa colpì pesantemente il ponente, in particolare Genova Voltri dove esondò il torrente Leira portando via la vita, solo in quell'area, a 13 persone. Ma esondarono anche corsi d'acqua dalla portata maggiore come il Bisagno, oltre al Fereggiano.

Crollò il ponte di Sant'Agata a causa della copertura sul Bisagno e da molto tempo proprio quel che rimane del vecchio ponte è lì a ricordare quell'enorme tragedia. Il fango dalla val Bisagno arrivò a Borgo Incrociati, alla stazione Brignole, fino a colpire il centro della città.

E per la prima volta durante quella che da molti è definita la "madre delle alluvioni" entrarono in campo i cittadini pronti a dare una mano: forse i precursori di quelli che oggi chiamiamo gli angeli del fango, e Genova fu solidale e unita come mai prima. Un'immagine - l'unione nella tragedia - che è diventata ormai un tratto distintivo di questa città.