"Tutto si può fare, ma ci sono delle priorità" è la risposta secca a domanda secca di Aldo Spinelli, presidente del gruppo Spinelli, sul tunnel subportuale di Genova, contenuto nell'accordo tra Autostrade ed enti locali, firmato in consiglio comunale. Ma questa risposta secca è il preludio di un lungo discorso sullo sviluppo di Genova e del suo porto, che prescinde decisamente dal tunnel subportuale, che si intende come una appendice sullo sfondo di un lungo romanzo che vede tante altre opere, ben altre opere prima.
"Intanto oggi non abbiamo fondali che ci consentano di reallizzare questo tunnel. A Genova servono prima di tutto la nuova diga e un piano ferroviario che, visti i volumi in crescita del porto, sposti il 30% di traffico merci via ferro. Fatta la diga, potenziati i treni ecco che l'altra priorità sono i fondali, di 40-50 metri almeno, se no come si potrebbe pensare ad un tunnel subportuale? I calcoli sono presto fatti: per le nuove grandi navi serve un fondale di almeno 30 metri, più almeno altri 10 per il tunnel. Oggi in porto gravitano circa 8-9mila camion al giorno, che perdono almeno due ore per il caos delle autostrade. Questi sono i problemi reali".
Spinelli prosegue, con gli occhi che paiono già vedere questa nuova Genova "che è in stretta sintonia con il suo porto, deve esserlo a tutti i costi. Senza diga non ci saranno nuovi 70 mila posti di lavoro, perchè oggi circolano navi sempre più grandi, fino a 24mila contenitori, quindi spero che la nuova diga sua pronta nel 2026".
L'altra sfida, secondo il commendatore Spinelli, è "riportare a Genova tutti quei cittadini genovesi che lavorano fuori: il porto è la risorsa non solo di tutta la Liguria ma di tutto il Nord Italia, che gravita sui porti liguri. Queste certo sono cose che si possono sposare con il progetto del tunnel, ma guai ad abbattere la sopraelevata: è stata il grande successo della città di Genova, in Cina ora le fanno doppie, quindi il tunnel sarebbe una risorsa veramente in più, ma senza togliere la sopraerlevata da Genova. Se la togliessimo sarebbe uno sbaglio, devono stare in piedi tutti e due, se no non risolvi il problema. Dobbiamo riportare 100-200 mila persone in città, che se ne sono andate, e per farlo dobbiamo crare lavoro con i progetti che ho detto, non certo con un tunnel!"
"Prima di tutto dobbiamo togliere dalle strade 4-5000 tir al giorno. Se no qualsiasi opera si scontrerebbe con questa realtà. Non abbiamo i fondali per il tunnel sotttomarino" ribadisce Spinelli. E prosegue: "La diga potrebbe portare due milioni di metri quadrati in porto, come successo in altri porti del Nord Europa. Come con l'Ilva, che è nata sul mare, dobbiamo rubare 2 milioni di metri quandrati con riempimenti a calata Giaccone, a Calata Concenter... servirebbe un bel progetto di un architetto come Renzo Piano".
Insomma, come avete capito, nei pensieri e nei sogni di Aldo Spinelli, il tunnel sottomarino occupa un posticino veramente lontano, lontano (continua...)
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porti e logistica
Tunnel subportuale, Spinelli: "Ma si pensi alla diga e al trasporto ferroviario, altro che tunnel!"
Continua la polemica sull'opera naufragata per venti anni
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