cronaca

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Ricorreranno in Cassazione i legali di alcuni imputati dell'inchiesta sul crollo del Ponte Morandi. La decisione è arrivata dopo il rigetto da parte della Corte d'Appello di Genova dell'istanza di ricusazione del giudice per l'udienza preliminare Paola Faggioni.

Processo Morandi, rigettata la ricusazione del giudice Faggioni

I legali hanno tempo dieci giorni per presentare il ricorso in Cassazione. L'udienza preliminare andrà avanti ma il giudice non potrà decidere sull'eventuale rinvio a giudizio finché gli Ermellini non si pronunceranno sulla ricusazione. Per i legali, infatti, il giudice Faggioni avrebbe espresso giudizi sul procedimento principale nell'ordinanza delle misure nell'inchiesta sulle barriere anti rumore pericolose violando il principio di imparzialità del giudice.


In merito alla possibilità del ricorso, si era espressa anche Egle Possetti, presidente del comitato ricordo vittime ponte Morandi, augurandosi che "sia una decisione definitiva che faccia partire il processo senza ulteriori stop, siamo preoccupati anche sul numero molto alto di parti civili e speriamo possano essere sfoltite per non inficiare il procedimento".  Nel processo dello scorso 15 ottobre hanno presentato richiesta di costituirsi parte civile la Presidenza del consiglio, il Ministero delle Infrastrutture, il Comune di Genova, Regione Liguria: in totale sono oltre 300 i soggetti che vogliono costituirsi come parte civile, tra cui i familiari delle vittime, diverse associazioni di consumatori e non solo, i sindacati Cgil, Cisl e Uil.


Almeno sei ex dirigenti di Aspi e Spea sono indagati sia nel procedimento sul crollo del Morandi sia in quello sulle barriere ritenute pericolose. Per i giudici della corte d'appello "non risulta formulata alcuna valutazione sulla responsabilità dei ricorrenti in relazione agli specifici fatti" relativi al crollo del Morandi. Faggioni, sostengono i magistrati che hanno rigettato la richiesta di ricusazione, "si è solo incidentalmente espressa in relazione alla vicenda processuale scaturita dal crollo del ponte". Si tratta, aggiungono, "di procedimenti distinti per fatti diversi. Non ha espresso una valutazione sulla colpevolezza o innocenza degli attuali imputati.