Cronaca

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La segreteria regionale del sindacato autonomo di Polizia Penitenziaria (Sappe) lancia un duro attacco contro il penitenziario di Sanremo, contro il sovraffollamento (circa 300 detenuti) e la carenza di organico che costringe a grossi sacrifici il personale operante e contro la mancanza di servizi primari per gli stessi detenuti, ai quali, a detta del sindacato, non sempre si riuscirebbe a garantire il corredo ministeriale, fatto di lenzuola, federe, cuscini, piatti e bicchieri. "Iniziano ad accadere incresciose situazioni sotto il profilo della sicurezza - è scritto in una nota del sindacato - demandata a pochissimi uomini in un penitenziario dove si può parlare liberamente di discarica umana. La Polizia Penitenziaria, pur facendo il massimo per non venir meno ai propri doveri, adesso inizia ad accusare il colpo, invero il notevole aumento numerico dei detenuti all'interno dei reparti sta portando il personale ad un stress psico-fisico estenuante". Sollecita la risposta del direttore del carcere di Sanremo, Francesco Frontirré, che avverte: "Tutto quello che viene mosso come accusa non si è realizzato, grazie proprio all'attenzione e all'impegno e alla professionalità del personale. Sono problemi che non anno avuto coinseguenze o che, comunque, non sono sati completamente realizzati, grazie all'intervento e alla capacità del personale. Queste critiche, dunque, tendono a sminuire il lavoro del personale".