Cronaca

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Un caso di mobbing alle Poste è finito sui banchi del Tribunale che ha disposto per l’impiegata vessata e umiliata da colleghi e superiori un risarcimento di 32 amila euro. A seguito di una malattia la dipendente cadde presto in depressione a causa dei maltrattamenti subiti. Nei suoi confronti l’azienda aveva anche disposto il licenziamento per ridimensionamento del personale, partica respinta però dal giudice del lavoro. Una volta tornata in ufficio, secondo l'avvocato di parte, continuarono le vessazioni. Secondo le motivazioni della sentenza di risarcimento, sarebbero state provate le finalità vessatorie da parte di superiori e colleghi nei suoi confronti volte a costringerla a dimettersi o a ricorrere al pensionamento anticipato.