Con il varo del pacchetto sicurezza governativo entrano finalmente in vigore norme severe contro la criminalità e l’immigrazione clandestina per garantire più adeguate condizioni di sicurezza ai cittadini. Dopo l’introduzione del reato di immigrazione clandestina si rende pertanto necessaria la realizzazione di un CIE e cioè di un Centro di Identificazione e di Espulsione anche in Liguria che è una delle poche regioni tuttora sprovvista. Si tratta di strutture assai utili per velocizzare le espulsioni dei clandestini previste dalla legge ed esistenti anche negli altri Paesi dell’Unione Europea. Secondo i dati del Viminale si prevede, infatti, un raddoppio delle espulsioni rispetto agli anni precedenti. La legge esiste e deve essere rispettata e soprattutto le Istituzioni devono impegnarsi per renderla operativa. Non è consentibile, come già accaduto, che dei clandestini debbano essere rimessi in libertà soltanto perché non esiste un CIE. Quanto all’individuazione del sito sarebbe opportuno valutare i 32 immobili militari dismessi (caserme, forti, basi …) esistenti sull’intero territorio ligure e che sono stati oggetto di una recente intesa tra Agenzia del Demanio e Regione Liguria per il loro riuso. Solo degli irresponsabili -come finora hanno dimostrato di essere le Amministrazioni regionale, provinciale e comunale genovesi tutte di centro-sinistra- possono manifestare contrarietà a strutture in cui inviare non già badanti o muratori momentaneamente sprovvisti di permesso di soggiorno ma scippatori, spacciatori di droga, sfruttatori di prostitute e stupratori in modo tale da poterli rispedire ai paesi di origine al più presto possibile come vuole la legge e come è negli auspici della stragrande maggioranza della gente perbene anche in Liguria”.
*Consigliere Regionale PdL
IL COMMENTO
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