Politica

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La situazione difficile del Pdl in Liguria, con l'assenza di Scajola, sta anche nel fatto che da 15 giorni il coordinamento regionale è senza sede. Quella di viale Brigate Partigiane è stata chiusa e ad oggi non esiste un luogo dove il partito si possa riunire, se non negli uffici del coordinamento metropolitano genovese, che poi sono quelli di Gianfranco Gadolla, in via Macaggi. E così la riunione del coordinamento regionale, convocata per lunedì prossimo, si terrà proprio in Regione. All’ordine del giorno la frattura che si è aperta all’interno del partito dopo che la Lega ha deciso di smarcarsi all’ultimo momento dal documento congiunto con il centrosinistra, contro i tagli della manovra economica. Tanto che alla fine sono stati presentati 3 diversi ordini del giorno. E la linea scelta dal Pdl – dopo una telefonata con il coordinatore regionale Scandroglio – è stata quella di votare contro quello della maggioranza. Ma tre consiglieri, Della Bianca, Rocca e Saso, hanno deciso di non allinearsi. E non hanno votato: “Come avremmo potuto votare contro un documento che avevamo contribuito anche noi a scrivere?” dice Della Bianca. E così in serata va in scena lo scontro, quando la posizione dei tre “dissidenti” viene contestata dal capogruppo in Regione, Matteo Rosso, e da Roberto Bagnasco, fedelissimi del coordinatore regionale. "Siamo in carica da 2 mesi - dice Rosso - è inevitabile che dobbiamo ancora rodarci per evitare che ognuno vada sulla propria strada. D'ora in poi dovremo confrontarci prima per decidere una linea unica del gruppo". Ma tra chi chiede maggiore autonomia del gruppo in Regione, la necessità di fare politica e non solo barricate, e una smarcatura dalla Lega al grido di “non facciamoci mettere il guinzaglio dal carroccio”, il malessere, a tutti i livelli, è evidente. E la riunione convocata per lunedì rischia di diventare una resa dei conti. (Davide Lentini)