Ieri abbiamo capito una cosa: che il vero potere nel nostro Paese non ce l’ha Silvio Berlusconi ma i generali della Lega e i caporali delle società di calcio. No, non la Lega di Bossi, ma quella del calcio, la Lega dei pedatori.
Ora anche l’ordine pubblico e la sicurezza di una città nella morsa del ghiaccio da due giorni li decidono quattro individui abituati a occuparsi di pallone oltre che di diritti (questa parola nel caso specifico pare quanto mai insolita) televisivi.
Ieri sono successe cose strane, inquietanti.
Primo. La città era a rischio e il sindaco attraverso Primocanale, pur nel rispetto del ruoli istituzionali, ha manifestato con chiarezza la sua preferenza per la sospensione della partita. Il pericolo, spiegava Marta Vincenzi, era non l’incontro di calcio in sé , ma l’accesso a Marassi con auto e moto e il ritorno a casa.
Niente. La Prefettura non decideva e non decidendo dava il via libera alla partita. Lo dava nonostante i pareri perplessi e preoccupati del sindaco e degli assessori alla protezione civile e alla viabilità urbana, tanto preoccupati da emettere una ordinanza di divieto di circolazione alle moto.
Secondo. Primocanale che da tre giorni è perennemente in diretta per dare informazioni alla cittadinanza, facendo il vero pubblico servizio, non doveva entrare nel campo gelato di Marassi per fare vedere il manto innevato. Vietato dalla Lega calcio e dalla Sampdoria “per motivi di sicurezza”. Un incredibile mare di balle. Nel campo c’erano Rai e pay tv. Quindi da ieri anche il diritto ha avuto un singolare aggiornamento da parte della Lega calcio che si è fatta una e trina: pallonara, responsabile dell’ordine pubblico al posto del Prefetto e, infine, legislatore al posto dei parlamentari. L’aggiornamento riguarda i diritti tv per le partite di pallone. Vietato a chi non paga milioni riprendere le partite. Ma da ieri è vietato anche, a partita ormai sospesa, riprendere il campo di gioco deserto e ghiacciato. Da ieri nel nostro codice entrano anche i “diritti di nevicata” alla faccia dei giuristi! Il campo di Marassi è proprietà del Comune pagato con i soldi dei cittadini.
Quindi, speriamo che non accada mai, vietato riprendere fatti di cronaca che l’informazione di un Paese libero deve dare sempre e deve in modo completo fornire ai cittadini. Anche la cronaca è a pagamento e, secondo i fini giuristi della Lega calcio, anche il diritto di cronaca è un diritto “on demand”: paghi e lo hai, sennò fatti tuoi. La conclusione. Bene scrive Il Secolo XIX sostenendo che la Lega .è “un organisno al servizio delle televisioni che pagano”. Bene la Vincenzi che non ha avuto problemi politici a dire a tutti: state a casa. Del Prefetto non sappiamo più che cosa dire dopo questa domenica e la notte allucinante di Italia-Serbia. Forse non capiamo bene come stanno le cose e quali sono le vere competenze del rappresentante del Governo.
Ringraziamo l’arbitro Emidio Moranti da Ascoli Piceno che ha fatto da Prefetto.
Anzi ci permettiamo di dare un modesto suggerimento al ministro Maroni: in caso di moti di piazza chiami Morganti. Questa “giacchetta nera” ha una dote che nel nostro povero Paese non ha più nessuno: il buon senso.
IL COMMENTO
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