Primo raduno, lunedì scorso, al palamassa per la "B2" della Pallavolo Albisola: agli ordini di "coach" Mantoan e del vice Corsico i 13 giocatori della rosa 2011 - 2012 hanno iniziato la preparazione per l'imminente stagione agonistica che li vedrà affrontare, quale seconda squadra della Liguria, una serie nazionale, la "B2", palcoscenico da sempre difficile per le squadre del ponente ligure inserite come d'abitudine nell'ostico girone del nord ovest con le quotate squadre piemontesi e lombarde. Accolti al loro arrivo dal presidente Nerino Lo Bartolo tutti i giocatori sono stati presentati al gruppo dirigente societario (Paolo Pin, Davide Poggio, Alberto Lelli e Roberto Bettucchi) che ha augurato le migliori fortune per la loro carriera e per la prossima stagione agonistica che vedrà nuovamente protagonista in "B2", dopo sette anni di assenza, la Pallavolo Albisola.Una sfida difficile e tutta in salita quella della "B2" che, come ha ricordato il presidente Lo Bartolo nel suo breve discorso introduttivo, verrà affrontata con una squadra giovanissima, ma piena di talento, sicuramente non molto esperta ma con un grande cuore, pronta a superare le inevitabili difficoltà che si presenteranno con la determinazione e la caparbietà di chi vuole mettersi fortemente alla prova e raggiungere l'obiettivo della stagione, la salvezza.Seguiremo con curiosità e passione questi giovani ragazzi nella loro avventura nazionale, e vi faremo partecipi dei loro risultati e progressi.Per ora si comincia con la Coppa Italia che dal 17 settembre, per 4 sabato consecutivi, vedrà impegnata la Pallavolo Albisola dapprima contro la Pallavolo Saronno (17 e 24 settembre) e dopo (1 e 8 ottobre) contro il Volley Milano, nei primi quattro impegni agonistici che daranno a Luca Mantoan gli iniziali riscontri della stagione.Ecco il gruppo al completo della serie B2: Luca Oddi, Luca Spirito, Riccardo Anfosso, Emanuele Bianco, Alessandro Graziani, Davide Benzi, Andrea Bettucchi, Andrea Gaino, Matteo Spirito, Enrico Zappavigna, Alberto Battistelli, Paolo Lorenzoni e Alessandro Lelli.
IL COMMENTO
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