GENOVA - I bollettini meteo di Arpal usciranno 365 giorni all'anno: dal primo di settembre il centro previsionale regionale garantirà ai liguri informazioni "7 giorni su 7", grazie ad un investimento di circa 100 mila euro all'anno e alla possibilità offerta dal nuovo contratto nazionale applicato alle agenzie regionali per l’ambiente. Un modo per continuare a presidiare il territorio e il cielo anche in condizioni meteo non di allerta, consentendo così valutazioni tempestive anche di fenomeni perturbati improvvisi che possono colpire la Liguria. Due le pubblicazioni quotidiane che diventeranno disponibili anche la domenica: il Bollettino/Avviso dedicato ai fenomeni potenzialmente critici e il Bollettino Liguria, consultabili su web (sito Arpal e AllertaLiguria), social e app Meteo3R.
"Si tratta di un'evoluzione di un sistema che deve fare i conti purtroppo anche con eventi che sono sempre più impattanti e sempre meno prevedibili", illustra alla stampa la novità l'assessore di Regione Liguria alla Protezione Civile, Giacomo Giampedrone. L'agenzia ligure è stata un modello nazionale, precorrendo i tempi e istituendo - dopo la drammatica alluvione del 2011 - il sistema dei colori per evidenziare la gravità delle allerte meteo. "Dal 2015 in poi abbiamo lavorato senza sosta per affrontare al meglio emergenze di ogni tipo, a partire da quelle legate meteo, compresa la terribile mareggiata del 2018, con l’obiettivo di ridurre il più possibile gli impatti negativi sul territorio".
Arpal Liguria, ripercorrendo la sua storia e ribadendo la grande professionalità dei previsori, rimanda al mittente le polemiche social nei confronti delle allerte diramate in giornate in cui poi i fenomeni sono più limitati rispetto a quanto preventivato. Il commissario straordinario, Elisabetta Trovatore, commenta così: "Non raccogliamo le polemiche perché siamo un organo istituzionale e con un compito ben preciso, che lavora per migliorare quella che è la nostra comunicazione. Ma noi vogliamo soltanto svolgere il nostro lavoro, fare la previsione del giorno dopo è sempre facile". Le fa eco anche Francesca Giannoni, responsabile del centro previsioni di Arpal, che ricorda come sia anche molto importante leggere con cura il bollettino, "senza limitarsi alla parte grafica, anche perché la bassa probabilità di temporali - ad esempio - significa che comunque permane la possibilità di rovesci anche intensi in alcune parti della nostra regione".
Allo studio, intanto, c'è anche una divisione delle zone per la città di Genova in modo tale da chiudere scuole ed edifici pubblici in caso di allerta meteo soltanto nelle aree considerate ad alto rischio idrogeologico, come era stato anticipato a Palazzo Tursi dall'assessore comunale alla Protezione Civile Sergio Gambino. Ma questo non significa che ci sarà una modifica alle aree A-B-C-D-E, che "sono state stabilite a livello nazionale con criteri tecnico scientifici ben precisi", chiarisce il commissario straordinario. "Non si può suddividere ulteriormente il territorio perché si rischierebbero previsioni poco precise, vista anche la grande difficoltà per la morfologia della Liguria a capire dove una perturbazione possa concentrarsi".
IL COMMENTO
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