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Il Comune ha redatto un masterplan di interventi da fare nell'area. Il presidente del Municipio Romeo replica: "Il Comune è deficitario per quanto riguarda la gestione e le risorse destinate"
5 minuti e 2 secondi di lettura
di Andrea Popolano

Un Piano Verde che prevede l'incremento delle alberature, interventi di regimentazione delle acque, un orto didattico, un parco geotecnico e non solo. Il progetto messo a punto dal Comune di Genova per la Valpocevera prevede interventi che riguardano quasi 320 mila metri quadrati e interessano oltre 56mila abitanti. C'è il Parco che ruota attorno all'area dell'IIT e l'atteso parco del Polcevera ma anche interventi per il Parco di via Campodonico, di piazza Arimondi e nell'ex mercato di Bolzaneto dove c'è un finanziamento di 2,6 milioni di euro arrivato dal Pnrr. Un piano di rigenerazione che verrà presentato in Municipio nelle prossime settimane.

E proprio il presidente del Municipio della Valpolcevera Federico Romeo spiega quali sono le priorità: "È un piano molto ampio, la prima emergenza da affrontare è quella legata alla cura del verde già presente. Da questo punto di vista il Comune è deficitario per quanto riguarda la gestione e le risorse destinate" attacca Romeo. Il presidente di Municipio spiega quali sono le tre priorità da affrontare nella vallata per quanto riguarda il Comune di Genova. "La prima è la cura del verde esistente, serve una manutenzione attenta, in secondo luogo serve mettere insieme e rafforzare i patti di collaborazione tra istituzioni e cittadini attivi sotto questo profilo oltre alle associazioni in modo da destinare al meglio le risorse. Il terzo punto necessario è quello che deve portare a mettere in campo del personale addetto alle manutenzioni in modo da sistemare costantemente il verde presente nella zona". 

Piazza Giuseppe Arimondi

Prevista la razionalizzazione degli spazi dedicati alla mobilità veicolare, l'implementazione delle alberature, percorsi pedonali ombreggiati e spazio pubblico. Oltre a questi aspetti previsti lavori anche di de-impermeabilizzazione, raccolta e filtraggio delle acque piovane per l'irrigazione. 

Parco Tecnologico IIT

Riqualificazione dell'area verde a ridosso dell’IIT denominato: "Parco dei ricercatori". Si tratta di un progetto di rigenerazione urbana nato con l'intento di trasformare l'area boschiva in prossimità della sede a Morego, attualmente in stato di abbandono, in uno spazio verde fruibile per gli utenti dell'istituto e per la comunità locale. Si prevede la realizzazione di un sistema di percorsi e di aree dedicate alla sosta per utenti di IIT che possano offrire una condizione di svago ripristinando i camminamenti esterni adiacenti al muraglione, realizzando una scalinata di 150 gradini che porti i visitatori a un bel vedere con vista sulla vallata verso sud e un anfiteatro. Saranno inoltre presenti un'area di sosta attrezzata con tavoli e panchine e un'area dedicata al fitness. Il Parco dei ricercatori sarà connesso al Parco geotecnico via Serro a Morego.

Parco Via Campodonico

I lavori interesseranno la regimazione delle acque e il rafforzamento della scarpata a gradoni. L’intervento, a cura della Direzione Idrogeologia geotecnico, espropri e vallate, prevede anche la realizzazione di un’area attrezzata per attività ludico-ricreative a disposizione della cittadinanza e la ristrutturazione di un edificio di proprietà comunale in Salita Brasile 32.

Ex Mercato di Bolzaneto

Approvato il progetto definitivo per la riqualificazione dell’ex mercato comunale coperto di Bolzaneto, in via Bonghi. E’ prevista la rigenerazione dell’immobile destinandolo a usi sociali e di quartiere. L’ex mercato diventerà una casa a servizio del quartiere, con spazi moderni, dotati di sistemi innovativi per l’efficientamento energetico, fruibili dal mondo dell’associazionismo locale e dalle famiglie. Oltre a locali polifunzionali, una balconata dotata di sale e una grande piazza coperta, l’edificio avrà una scenografica facciata verde e una palestra per l’arrampicata. Sulla copertura verrà anche realizzato un orto didattico.

Parco del Polcevera e il Cerchio Rosso

Il progetto di paesaggio presenta una struttura a fasce parallele che ordinano l’intero sito dando forma a un parco botanico di 23 ettari composto da 2895 alberi di 43 specie diverse, dove ogni strip, la cui ampiezza varia da 7 a 20 metri, è sottolineata e affiancata da un percorso che di volta in volta rappresenta una tipologia differente di giardino, in grado di incrementare la biodiversità di tutta l’area. Tutte le aree verdi e le piazze sono realizzate in modo da assorbire l’acqua piovana e di scolo; quella in eccedenza verrà stoccata e destinata ad altri usi – come l’irrigazione – sia per uno scopo pratico e sostenibile, sia per una valenza simbolica legata a un nuovo paesaggio, come immagine della resilienza di un’intera città.

Il Polcevera è considerato come parte integrante del nuovo paesaggio: un sistema di forme naturali e organiche, formazioni rocciose e lapidee, create dal flusso che scorre a valle, e sacche verdi lungo i fianchi e al centro del torrente. Ai sedimenti esistenti saranno aggiunti materiali sciolti (rocce, pietre) per migliorare la morfologia tra gli argini di contenimento. Arricchendo la piantagione con un’attraente e colorata selezione di erbacee dai densi apparati radicali, l’alveo del torrente si trasformerà da spazio di risulta (nella maggior parte dell’anno) a letto verde a cui guardare passeggiando lungo entrambe le sponde. Il Parco come sistema idraulico resiliente. Il parco botanico renderà verde l’intera area (strade, spazi aperti di risulta, aree inquinate, binari ferroviari, tetti e terrazze di edifici) con un sistema diffuso vegetazionale, sportivo, ludico, produttivo e di orti comunitari che porterà qualità climatica, ambientale, acustica e quindi sociale per la comunità di questa area. Tutti i giardini, i sentieri e le piazze assorbiranno e conterranno la pioggia e l’acqua di scolo: il parco sarà intensamente dotato di alberi, arbusti, prati e piante perenni su sistemi di accumulo delle acque posti nel sottosuolo. Questo aumenterà l’assorbimento delle acque meteoriche minimizzando il problema degli allagamenti, causati anche dal malfunzionante rete fognaria. Ciò che viene filtrato, pulito e immagazzinato potrà essere utilizzato nell’area per l’irrigazione, la pulizia ad alta pressione di strade o facciate, o come acqua non potabile per usi domestici negli edifici, ecc. L’acqua raccolta potrà anche filtrare attraverso banchi di ciottoli e sabbia o essere pulita in canneti per poi formare stagni naturali, piscine o piccoli laghi. Il Memoriale la Serra Bioclimatica e il Parco del Mare. 

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