Ancora futuro incerto per il Moody, lo storico locale di Piccapietra a Genova chiuso da settembre. Ancora nulla di fatto per il passaggio di consegne con i circa 30 lavoratori costretti a questo punto a un trasferimento fuori regione. I sindacati si appellano agli enti locali affinché aprano un nuovo tavolo utile a salvaguardare la posizione dei lavoratori. La società che gestiva il locale, la Romeo e Giulietta, ha confermato l'intenzione di recedere dal contratto di locazione. Nel mentre l'imprenditore attivo nel levante genovese, Valter Pinna, e titolare di diversi locali nella zona di Chiavari ha manifestato l'interesse a far partire una nuova attività in Largo XII Ottobre. Ma ci sono diversi tasselli da risolvere. Uno dei principali è quello che riguarda il futuro del locale che potrebbe rientrare nei beni da sequestrare all'imprenditore Gregorio Fogliani coinvolto nel crack dei buoni pasto della Qui Group!. Fatto che rappresenta un ulteriore complicazione alla vertenza.
I sindacati: "Serve subito un tavolo"
"La decisione dell'amministrazione giudiziaria di non autorizzare il rimborso dei lavori di ripristino del locale incendiato nel centro di Genova Moody da parte delle assicurazioni non è un fulmine a ciel sereno ma era già stata annunciata nell'incontro dello scorso 13 gennaio, insieme a tutte le altre criticità motivo per il quale le sigle sindacali al termine dell'incontro avevano espresso diversi dubbi e timori. A oggi le lavoratrici e i lavoratori hanno al loro orizzonte solo trasferimenti impossibili da rispettare, motivo per il quale i sindacati oggi stesso chiederanno a Regione Liguria e Comune di Genova un incontro per farsi parte diligente per il futuro dei lavoratori". Così i sindacalisti Maurizio Fiore (Filcams Cgil), Silvia Michela Avanzino (Fisascat Cisl) e Cristina D'Ambrosio (Uiltucs) sollecitano un intervento delle istituzioni pubbliche per risolvere la vertenza del locale di ristorazione colpito da un incendio l'11 settembre scorso. "Al di là degli entusiasmi e dei proclami manifestati a seguito dell'incontro del 13 gennaio siamo giunti a una tragica conclusione - denunciano i sindacalisti commentando la conferma dell'obbligo di trasferimento fuori Genova dei lavoratori per evitare il licenziamento -. Ciò che chiediamo con forza è di verificare se vi sia ancora la volontà del imprenditore che aveva presentato una manifestazione di interesse e di coordinare un tavolo per la gestione della vertenza, con lo stesso o con altri soggetti per individuare una soluzione volta al rilancio del Moody e a garantire il futuro occupazionale".
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IL COMMENTO
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