GENOVA- E' stata per tanti anni una delle poche luci accese di notte in Valpolcevera: "Ma tutto cambia", come dice Maria Grazia Vettori, titolare dello storico Bar Ciacci di via Rossini, a Rivarolo, e così con il passare degli anni, un po' perchè la notte è sempre più pericolosa per tre donne dietro un banco, e un po' perché l'apertura di via Perlasca ha tolto parte del passaggio, del transito soprattutto dei camion diretti verso il casello, la vita dell'esercizio è cambiata. "Ora lavoriamo con orari classici, si apre la mattina e si chiude prima delle venti" spiega Maria Grazia che lì lavora con la mamma Marilù e la figlia Martina.
La storia del bar di via Rossini inizia negli anni '30 quando Zuilio Ciacci, partito dalla Toscana, da Prato, gira con un carrettino per vendere frutta e gelati, poi arriva il primo bar, che con gli anni cambia gestione, e dal '97 è passato alla famiglia Vettori, dietro il bancone per oltre dieci, anche di notte, solo donne, "ma con il passare del tempo ci siamo stufate di litigare con chi consumava e non pagava" sottolinea Maria Grazia Vettori, così stop alle notte e via agli orari canonici, con specialità però immutate, gelati, krapfen e aperitivi, superando con non poche difficoltà la grande crisi provocata dalla tragedia di ponte Morandi e dal Covid.
"La nostra fortuna è quella di avere intorno tante attività, se prima di notte raccoglievamo i reduci delle discoteche, adesso lavoriamo con gli impiegati delle banche e delle poste e pure con il cinema Albatros, che questa estate opera anche come arena estiva, la conferma che Rivarolo e l'intera Val Polcevera, è ripartita, nonostante il Morandi e il Covid".
IL COMMENTO
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